NB. Il primo titolo di questo libro era Trionfi di Eva, null'altrointendendo l'Autore per questo nome se non indicare convoce generica la Donna: ma considerando che talora il nome diEva, e specialmente in certa letteratura da trivio, suole usarsi consenso disonesto — la qual cosa non era nell'intenzione dell'Autore — cosìper evitare ad ingenui e malevoli erronee interpretazioni, èstato modificato il titolo: e se ciò non fu possibile fare nel titoloricorrente, se ne chiede venia al lettore.
ALFREDO PANZINI
TRIONFI
DI DONNA
(NOVELLE)
MILANO
SOCIETÀ EDITRICE “LA POLIGRAFICA„
VIA STELLA, NUM. 9
—
1903
PROPRIETÀ LETTERARIA
Stab. Tip. della Società Editrice “La Poligrafica„
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Tutte le notti, finchè le stelle dell'Orsa nonpiegavano sul mare, il giovane dottor Bonòra,assistente alla cattedra di fisiologia nell'Universitàdi X***, mi intratteneva con ricca e genialeeloquenza intorno ai più curiosi e riposti fenomenidell'anima, ricavandone le ragioni dai segnie dalle corrispondenze che sono nella materia:e la sua dottrina era così fresca di giovanezza etanto persuasiva che io in quei tempi — in cuigodevo di eccellente salute e bevevo copiosamenteal fresco — mi sentivo convertire, malmio grado, al più deplorevole materialismo.
Eppure — oh, contraddizione! — non maicome in quei giorni azzurri che trascorsi vivendoin ozio e secondo natura sulla spiaggia di S***,al mio spirito triste avvenne di pregare Iddiocosì sinceramente perchè l'oggi non trapassasse[8]tanto veloce. Questa la ragione: poche volte miera accaduto di vivere così bene nello spazio diventiquattro ore da dolermi che il giorno fossefinito.
Il sole, poco dopo che le stelle dell'Orsa eranocadute, radiava sul campo del mare con tantasolenne magnificenza che l'anima mia triste diceva:«O Signore, che non ti sveli, o solo tisveli a chi ti comprende e ti sente dalle tuemeravigliose opere, grazie del giorno azzurro edell'aere pura che tu mi dai: fa che esso volgatardi e senza dolore al tramonto!» Giacchè sonosecoli che il buon Dio ci offre gratis questi spettacolimeravigliosi del sole, del mare, della luceed è molto se qualche poeta ogni tanto ringraziain nome della rimanente umanità il Donatore ditanta gioia.
Il mio amico dottore non ringraziava nessunIddio, ma anche lui sentiva il bisogno dì ringraziarealcun che, alcuna cosa.
Bisogna vivere secondo natura, in libertà completa,in ozio completo per sentire tutta la felicitàdi esistere, tutta la riconoscenza al Donatoredella vita, tutto lo sprezzo per le infinite, faticose,tormentose opere umane.
— Dottore, considerate se non fosse meglioper l'umanità virar di bordo: abolire tutto, codici,leggi, convenienze, colletti, scarpe, orari,libri e tornare allo stato naturale!
— E i figli dei vostri figli tornerebbero ancora[9]a coprirsi di un tout-même