LA
VITA ITALIANA
DURANTE LA
Rivoluzione francese e l'Impero
Conferenze tenute a Firenze nel 1896
DA
Cesare Lombroso, Angelo Mosso, Anton Giulio Barrili, Vittorio Fiorini, GuidoPompilj, Francesco Nitti, E. Melchior de Vogüé, Ferdinando Martini, Ernesto Masi,Giuseppe Chiarini, Giovanni Pascoli, Adolfo Venturi, Enrico Panzacchi.
MILANO
FRATELLI TREVES, EDITORI
1897.
PROPRIETÀ LETTERARIA
Riservati tutti i diritti.
Tip. Fratelli Treves.
Signore, signori.
Saranno cento anni compiuti fra pochi giorni.
Il 27 di questo medesimo mese di marzo, il cittadinogenerale Bonaparte, prendendo il comandodi quell'esercito d'Italia che per tre anni continuiaveva tentato indarno di rompere la cerchiadelle Alpi occidentali, a' suoi soldati “malnutriti e quasi ignudi„ additava, novello Annibale — ene aveva l'età ed il precoce genioguerresco — “le fertili pianure, le ricche provincie,le grandi città della penisola„ e promettevache laggiù li avrebbe tratti a trovarvi“onore, gloria, ricchezze„.
Da quel giorno si apre uno strano e tumultuosoperiodo della vita italiana, e si chiude soltantoquando, dopo un'epica lotta, a due ripreserinnovata, il Bonaparte — non più semplice generalema Cesare — fu ridotto all'impotenza:e ci vollero, per trascinarlo nella rovina dell'immaneedificio eretto dall'imperiosa volontà di lui,“l'inestinguibil odio„ che per ogni dove la suafortuna ed il prepotere avevano acceso, e le forze[132]dell'Europa intiera coalizzate contro lui solo: eparve che soltanto l'onda sterminata del grandeOceano avesse potenza di costringere tanta energianell'inerzia.
Dal 1796 al 1815 son diciannove anni soltanto — neppurela quinta parte di un secolo — masono anni che valgono da soli quanto un secolodi storia: tanto è il moltiplicarsi degli avvenimenti,il succedersi incessante di uomini, di istituzioni,di Stati, l'irrompere affollato e precipitosoed il cozzare vigoroso di idee nuove e vecchie,del paradosso temerario coi suggerimentidel prudente buon senso, dell'audacia con lapaura: e tanto feconda di conseguenze sembraquesta età ed irti di difficoltà i problemi che presentaallo storico, il quale voglia darne sicurogiudizio e determinarne gli effetti. È un drammache si interpone bruscamente, quasi ciclone turbinoso,fra la calma di due età di lunga pace:quella che tien dietro alle guerre di successioneed alla Pace di Aquisgrana, e che quietamenteoperosa lavora ad una graduale trasformazionedella società a beneficio e per opera del principatoassoluto: e quella che dopo il tumulto violentodelle guerre napoleoniche ed il non menoviolento equilibrio imposto dalle paci di Viennae di Parigi, sembra adagiarsi paurosa e fiaccaper stanchezza ed esaurimento sotto l'occhio vigile[133]e sosp