STORIA
DELLE
REPUBBLICHE ITALIANE
DEI
SECOLI DI MEZZO

DI

J. C. L. SIMONDO SISMONDI

delle Accademie italiana, di Wilna, di Cagliari,
dei Georgofili, di Ginevra ec.

Traduzione dal francese.


TOMO XV.


ITALIA
1819.

[3]

STORIA

DELLE

REPUBBLICHE ITALIANE


CAPITOLO CXIV.

Elezione e papato d'Adriano VI; sconfittade' Francesi alla Bicocca; convenzionedi Cremona, in forza dellaquale sgombrano l'Italia; i Venezianisi staccano dalla Francia; ingressodi Bonnivet in Lombardia; morte diAdriano VI.

1521 = 1523.

La guerra riaccesa in Italia dallainconsiderata ambizione di Leon X doveva,a seconda de' suoi risultamenti,decidere se gl'Italiani rimarrebbero unanazione indipendente, o se caderebberosotto il giogo di quegli stranieri ch'essichiamavano barbari. Non trattavasi alpresente della divisione di alcune provincetra potentati che potevansi risguardare[4]come compatriotti, ma della interanazione e della sua medesima esistenza.Nè i più grandi interessi della patria lorotrattavansi oramai tra gl'Italiani; chè tuttele potenze d'Europa si occupavano dellafutura sua sorte; e le cagioni degli avvenimentiche cambiavano i destini dell'Italiadovevano cercarsi in lontani paesi.

Poichè potenze così formidabili qualierano le monarchie di Francia, di Spagna,di Germania, d'Inghilterra eranoentrate in campo, le piccole sovranità d'Italiasentirono la comparativa loro debolezza,la quale era smisuratamente cresciutaa cagione delle ruinose guerre cheda oltre venticinque anni desolavano questainfelice contrada. Avevano tali guerreconsumate tutte le sue ricchezze, e distruttii mezzi di riproduzione in unpaese in addietro il più fertile, in allorail più sgraziato dell'Europa: ondeVenezia, Firenze, Siena e Lucca checonservavano tuttavia il nome di repubbliche;i duchi di Milano, di Savoja,di Ferrara, ed i marchesi di Mantova edi Monferrato che si chiamavano ancorasovrani, aspettavano tremanti che la lorosorte fosse decisa dalla politica, dai trattati,o dalle armi degli oltremontani.

[5]Soltanto la sede pontificia si era innalzatain tempo del decadimento deglialtri stati italiani. Le conquiste di AlessandroVI, di Giulio II e di Leon X avevanoassoggettate ai pontefici provinceeffettivamente indipendenti, sebbene dinome riconoscessero la supremazia dellasanta sede. Quando in appresso si trovaronoaggiunte allo stato della ChiesaParma, Piacenza, Modena e Reggio;quando in pari tempo il capo di questaChiesa signoreggiava come assoluto padronela repubblica fiorentina, i suoistati sorpassarono di lunga mano in estensione,in popolazione ed in ricchezze quellide' più potenti principi che l'Italia avesseveduto innalzarsi dal principio delmedio ævo. I re di Napoli, i duchi diMilano, o la repubblica di Venezia, nonavevano mai disposto di tante forze, principalmentequando si pongano in contole grand

...

BU KİTABI OKUMAK İÇİN ÜYE OLUN VEYA GİRİŞ YAPIN!


Sitemize Üyelik ÜCRETSİZDİR!