VIAGGI DI ALI BEY EL-ABBASSI IN AFRICA ED IN ASIA
TOMO II


VIAGGI

DI

ALI BEY EL-ABBASSI

IN AFRICA ED IN ASIA

DALL'ANNO 1803 A TUTTO IL 1807

TRADOTTI

DAL DOTTORE STEFANO TICOZZI

con tavole in rame colorate


TOMO II

MILANO
Dalla Tipografia Sonzogno e Comp.
1816.

[5]

VIAGGI
in AFFRICA ed in ASIA
FATTI DAL 1803 AL 1807.


CAPITOLO XV.

Descrizione di Marocco. — Santi. — Palazzodel sultano. — Giudei. — Giardini. — Corvi. — Leprosi. — MonteAtlante. — Brebi. — Collezionedi alcuni vocabolidi quell'idioma.

La città di Marràhsch, o Marocco, anticacapitale del regno di questo nome, ruinatada una lunga serie di disastrose guerre, spopolatadalla peste, non conserva ora che l'ombradel suo passato splendore. Ne' tempi dellasua prosperità una popolazione di quasi settecentomille abitanti ravvivava l'agricoltura,le arti, ed il commercio del paese: al presenteappena conta trenta mille abitanti.

[6]Le sue mura che sopravissero alle ingiuriedel tempo, e della mano degli uomini, neattestano l'antica grandezza. Esse girano treleghe, e questo spazio è adesso ingombro diruine, o trasformato in orti; la minor parteforma la presente città; e quantunque lemuraglie delle case siano tirate a filo, e forminocontrade, lasciano ancora nell'internodelle isole grandi spazj vuoti.

Molte osservazioni astronomiche mi hannodata la longitudine della mia casa, chiamataBebhamed Duquali posta quasi nel centrodelle mura: longitudine orientale = 9° 55′45″: dell'osservatorio di Parigi, latitudine settentrionale= 31° 37′ 31″; e la declinazionemagnetica = 20° 38′ 40″ Orient.

Le strade della città sono di larghezza assaidisuguali, allargandosi qua e là e ristringendosipiù volte. Gli accessi alle case alquantoconsiderabili sono quasi sempre formatida chiassolini tanto angusti e così tortuosi,che un cavallo non vi passa senza difficoltà;e ciò fu espressamente fatto dai grandiper potersi più facilmente difendere nelle rivoluzionipopolari, e nelle frequenti guerrede' scheriffi per la successione al trono, poichè[7]bastano quattro o sei uomini per difendereuno di questi vicoli. Per la stessa ragione lecase sono provvedute di feritoj, e la miasembra, piuttosto che una casa, una fortezza.

L'architettura di Marocco non è diversada quella delle altre città dell'impero; val adire che le case sono composte di un cortilecon gallerie, o corritoj all'intorno, cuicorrispondono lunghe e strette sale, illuminatesoltanto dalla luce che entra per laporta. Le principali case hanno due e trecortili simili al descritto; la mia ne contacinque. Poche sono quelle che abbiano finestreverso la strada. Molte so

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