Il Codice di Perelà


ALDO PALAZZESCHI

Il Codice di Perelà

VALLECCHI EDITORE FIRENZE


PROPRIETÀ LETTERARIA

Firenze, 1920 — Stabil. Tipog. A. Vallecchi, Via Ricasoli, 8.


[5]

L'UTERO NERO

[7]

Pena! Rete! Lama! Pena! Rete! Lama! Pe...Re.... La....

— Voi siete un uomo forse?

— No, signore, io sono una povera vecchia.

— È vero, è vero sì, avete ragione, voi siete unapovera vecchia, un uomo sono io.

— Voi che cosa siete signore?

— Io sono.... io sono.... molto leggero, io sono unuomo molto leggero; e voi siete una povera vecchia:come Pena, come Rete, come Lama, anche loro eranovecchie. Vorreste dirmi se quello che si vede laggiù,in fondo a questa via, è la città?

— Sì.

— Quella che si vede laggiù.... sarebbe forse lacasa del Re?

— Quella è la porta della città. La casa del Re èsituata nel mezzo, ed è circondata da mura, e guardatadai vigili. Quei cittadini uccidono sempre il loroRe. Ora è Re Torlindao. Voi andate alla città signore?

— Sì.

— Ci sarete fra poco. Di dove venite?

— Di lassù.

[8]

— Non vi hanno mai veduto in città?

— Ci vado per la prima volta.

— Guardate guardate quella nuvola di polvereche viene verso di noi, sono i vigili del Re, è lascorta a cavallo, vengono per fare la perlustrazionenelle vicinanze, io vi saluto, addio, addio signore, vedendomiqui con voi potrebbero sospettare, sappiateglirispondere nel caso, voi potete colpire i loro occhi.Addio, buon viaggio.


— Hai veduto come lo abbiamo impolverato?

Non si capiva più che cosa fosse.

— Quando siamo stati vicini mi è sembrato di averlovisto scomparire.

— Scomparire?

— Sicuro, anche a me.

— Ma quello non era un uomo sapete!

— Che cos'era sentiamo?

— Sembrava una nuvola.

— Lo abbiamo ricoperto di polvere, una nuvolasembriamo noi caro mio, su questa porca strada!

— No no, l'ho veduto prima che la strada fosseinvasa dalla polvere, è un uomo di fumo!

— Imbecille!

— Va' là, uomo di fumo, sarà un arrosto di asino,hai sbagliato.

— Io gli ho visto benissimo le scarpe.

[9]

— Aveva degli stivaloni lucidi come quelli dei nostriufficiali.

— Ma è un cavaliere antico però.

— Fermiamoci un momento.

— Perchè non torniamo indietro?

— Per far che?

— Per vederlo, almeno per interrogarlo.

— Per niente io non faccio un passo di più.

— Scommettiamo.

— Che cosa?

— Dite voi.

— Un paio di stivali come quelli del tuo asino antico,asino alla moda!


Pena! Rete! Lama! Pena! Rete! Lama! Pe....Re.... La....

— Ehi, galantuomo, dove andate?

— Alla città.

— Ci sapete dire un po' che razza di bestia siete?

— Io sono.... molto.... un uomo.

— Voi siete poco un uomo, di uomo mi sembra nonabbiate che le scarpe.

— Di dove venite?

— Di lassù.

...

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