DELLA
GUERRA NAZIONALE
D'INSURREZIONE
PER BANDE,
APPLICATA ALL'ITALIA.
TRATTATO
Dedicato ai buoni Italiani.
DA
UN AMICO DEL PAESE.
Quousque tandem ignorabitis vires vestras!
Tit. Liv. Dec. 1, lib. 6.
PARTE PRIMA.
*
ITALIA
1830.
[v]
Da tirannico veleno travagliati, da goticapestifera infezione ammorbati, levostre già robuste membra per effetto suoaccasciate, dalle gherminelle dello straniero,che nel vedervi patire gioisce, accalappiati;voi nel lordume della servitù,della vergogna, del disonore, fra pene egemiti, la vita da secoli trascinate.
Eccovi un possente efficace, alessifarmacofrutto d'indefesso pensiero, profondameditazione, e lunga esperienza,il cui effetto sarà senza dubbio infallibile,[vi]se con ferma risoluzione voi lo inghiottirete,ma per ismaltirlo, una volontà decisa,ed uno stomaco forte si esigono.
Se voi quegl'Italiani siete, cui vennedal nostro sommo Alfieri il Bruto dedicato,di mettere senza indugio questaitalica panacea in uso, punto non dubbiarete.
Se poi di stomaco debole, cui l'acutissimasua fragranza ripugni, vi sentite;in quella fogna, quai rettili fangosi, a dibattervinel loto della torpitudine continuate;e quali or siete, il zimbello de'tiranni, lo scherno degli stranieri, il vituperodelle genti perpetuamente rimanete.
State sani.
L'AUTORE.
[vii]
Abbenchè arduo, e spinoso intraprendimentoquello venga reputato didare alla luce un trattato politico-militare,materia già da tanti famosissimiscrittori, sulle cose di guerra, suppostaper ogni verso esaurita; ciò non pertantoincitato dalle grandi sciagure cui va, purtroppo, l'amatissima e dolente patriamia soggetta, quell'amabile terra cuicome ben dice il nostro Foscolo, nè labarbarie de' Goti, nè le animosità provinciali,nè le devastazioni di tanti esercitispensero nelle sue aure quel fuoco[viii]immortale che animò gli Etruschi ed iLatini, mi decisi con animo risoluto adintraprendere un lavoro, di metter manoal quale, scrittore non alcuno aveva perancoin Italia pensato, e che deve al mio pareredi grandissima utilità per ammarginarle inasprite sue piaghe, considerarsi,e qual salutifero balsamo servire.
Nè desiderio di lucro, nè odio personale,nè smania di dottrinale rinomanza,nè alcuna particolare veduta peltempo presente ed avvenire, mi mosseroa tale determinazione: ma l'ardentissimoed inalterabile amore del paese chenel mio cuore di continuo avvampa, eche ogn'altra passione in comparazionesua divenuta volgare, assottiglia ed annienta.
Eccoti, o benevolo lettore, il primo saggioda me dato alle stampe: sarà oggettodi grave censura, di avvelenata critica,di pungenti ed amari sarcasmi, di rabbioseinvettive, fors'anche di segreta edeccedente vende