MILANO
GIUSEPPE GALLI, EDITORE
Galleria Vittorio Emanuele, 17 e 80
PROPRIETÀ LETTERARIA
Tip. Filippo Poncelletti--Via Broletto 13
Fulvio s'inchinò, prese dalla mano di Paolail gelato che ella, sorridendo dolcissimamente,gli porgeva, e le disse, guardandola negli occhi:
--Vi amo.
--Non dovete amarmi--mormorò lei,senza scomporsi, seguitando a sorridere.
--E perchè?
--Perchè ho marito--ribattè ella, maplacidamente.
--Non importa!
E gli occhi di Fulvio, di un tetro azzurro,lampeggiarono di passione. Ella restava innanzia lui, senza mostrare alcun turbamento,sorridendo ancora, tutta rossa, con le bellebraccia bianche e prosciolte sotto il merlettonero delle maniche. Sul merletto nero e sullebianche braccia scintillavano i braccialettigemmati: erano ricaduti sui polsi, ella si occupòa risollevarsi verso il gomito, con moltacura, giocherellando con le catenine d'oro, coicerchiolini sottilissimi. Irritato, Fulvio battevacol cucchiaino sul piattello del gelato:
--Andatevene--mormorò a un tratto,soffocando di collera--siete una donna odiosa,io vi detesto.
Paola crollò lievemente il capo, come si faper un malato incurabile, e si allontanò daFulvio. La brigata si aggruppava attorno alpianoforte, dove un maestro giovane, pallido,con un grosso ciuffo di capelli neri sulla fronte,accompagnava il canto di una fanciulla gracile,biancovestita, con un filo di voce simpatica,che cantava una romanza di Bizet.La romanza era di carattere orientale, unanenia bizzarra, a volte piena di trilli allegri,a volte piena di lunghi singulti: e due o tresignore s'illanguidivano, lasciavano liquefareil gelato nel piattello, prese dal delicato lamentodella fanciulla orientale: il marito diPaola si dondolava in una poltrona, fumando,tranquillo, guardando con occhio distratto lasvelta figura di sua moglie, tutta vestita dinero, tutta scintillante di perline nere. Lafreschissima brezza marina entrava dalle quattrofinestre di quel lungo salone: appoggiatoalla finestra, Fulvio guardava il mare, comeassorbito. Ora Paola offriva le sigarette aigiovanotti e alle signore che osavano fumare.E la mano che porgeva il porta sigarette eracosì bianca, così pura di linee, che Fulviosentì struggersi di tenerezza.
--Perdonatemi--fece lui, levandole infaccia gli occhi supplichevoli.
--Amico, non ho nulla da perdonarvi--dissePaola, soavemente.
--Sono un brutale: voi siete buona.
--No, no--e fece per ritirarsi.
--Non restate mai un momento accantoa me--mormorò lui con voce di pianto.
--Non posso, amico: questi signori hannobisogno di fumare. Ecco il mio marito senzasigarette....
S'involò, leggiadra, offrì le sigarette a suomarito, sorridendogli. Il marito la guardavaquietamente, con un'aria soddisfatta di uomodalla felicità imperturbabile e sceglieva la sigaretta,a lungo scherzando con le dita dellamoglie. Pareva che si dicessero tante cose,marito e moglie, tante cose d'amore: ed eranocosì giovani, così belli, così bene accoppiati,che i loro amici li conside