STORIA
DELLE
REPUBBLICHE ITALIANE
DEI
SECOLI DI MEZZO

DI

J. C. L. SIMONDO SISMONDI

delle Accademie italiana, di Wilna, di Cagliari,
dei Georgofili, di Ginevra ec.

Traduzione dal francese.


TOMO XVI.


ITALIA
1819.

[3]

STORIA

DELLE

REPUBBLICHE ITALIANE


CAPITOLO CXXI.

Apparecchj de' Fiorentini per difenderela loro libertà; sono assediati dalprincipe d'Orange. Imprese nello statofiorentino di Francesco Ferrucci, commissariogenerale; viene a battagliacol principe d'Orange, e nella mischiaperiscono ambidue; capitolazione diFirenze.

1529 = 1530.

Mentre che tutti gli altri stati d'Italia,traditi dai loro capi, saccheggiatidagli stranieri, spossati da lunga guerra,divisi da una mal intesa politica, e vendutidai loro alleati, si andavano, senzaresistenza, assoggettando al giogo cheloro dava Carlo V, la repubblica di Firenze[4]apparecchiavasi, sebbene sola, acadere coraggiosamente in nobile olocausto,piuttosto che rinunciare all'anticasua libertà. Depositaria di tutto losplendore, di tutte le virtù, di tutto ilsapere di quelle repubbliche de' secoli dimezzo, tra le quali si era innalzata, e le qualitutte aveva superate in fama, in potenza, inricchezze, dessa pareva ricuperare le anticheforze colla ricordanza della passatagloria; e se più non aveva speranza, sela sua resistenza non poteva essere coronatada felice avvenimento, non perciòsi credeva meno obbligata a difendersiper l'onore delle sue rimembranze.

Firenze non era mai stata repubblicamilitare; ed anche in que' tempi, in cui,tenendo il primo posto tra le potenzed'Italia, poneva argine alla potenza deiduchi di Milano, dei re di Napoli e degl'imperatori,non aveva nella sua armataquasi verun cittadino. Quegli stessiuomini, che, in mezzo alle più terribilisciagure, mostravano ne' consiglj una costanza,una fermezza invincibile, nonsapevano esporsi a personali pericoli; maquando un'estrema ruina venne a minacciarela loro patria, gli stessi Fiorentiniimpugnarono le armi. Abbandonatidalla Francia, minacciati da tutte le forze[5]della Chiesa, dell'impero e dei regni diSpagna e di Napoli, sentirono di nonpotere in altro confidare che nel propriovalore. Senza trascurare veruno de' mezziche poteva tuttavia attaccare alla lorocausa, in qualità di condottieri, i piccoliprincipi loro vicini, previdero chepotevano essere da costoro abbandonatinell'istante del bisogno; e si fecero areggimentare ed addestrare la milizia nazionale,che sola non poteva venir meno.E sebbene lo spirito di parte abbia potutopresiedere allo stabilimento dei varjcorpi di questa milizia, uno stesso zelomilitare e patriotico animava tutto il popolo,e lo fece capace di un'eroica resistenza.

Il popolo fiorentino, prendendo successivamentele armi, aveva formato trediversi corpi; il primo, che si era raccoltoin dicembre del 1527 per la guardiapel pubblico

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