BIBLIOTECA STORICA DEL RISORGIMENTO ITALIANO
pubblicata da T. Casini e V. Fiorini. — Serie II, N. 10
IL
PARLAMENTO NAZIONALE
NAPOLETANO
per gli anni 1820 e 1821
MEMORIE E DOCUMENTI
A CURA DI
Vincenzo Fontanarosa
ROMA
SOCIETÀ EDITRICE DANTE ALIGHIERI
—
1900
PROPRIETÀ LETTERARIADELLA SOCIETÀ EDITRICE DANTE ALIGHIERI
Gli esemplari di questo volume non firmati dal gerente dellaSocietà si ritengono contraffatti.
(017) Roma, Tipografia Enrico Voghera.
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PARTE I.
Viva Dio, il Re e la Costituzione!
Agli albori del 2 luglio 1820, due sottotenenti, Morellie Salvati[1], e centoventisette fra sergenti e soldati delreggimento Reale Borbone cavalleria, disertarono dai quartieridi Nola, secondati dal prete Menichini e da venti settaricarbonari, volgendo tutti ad Avellino per unirsi ad altrisettari giorni innanzi sbanditi da Salerno e riparati colà,dove la sètta era numerosa e potente. Da Nola ad Avellinosi cammina dieci miglia fra città e sobborghi popolosi,essendo fertile il terreno, l'aere salubre, gli abitatori dispostialla fatica, d'animo industrioso ed avaro. In mezzo a tantegenti quel drappello, fuggitivo, non frettoloso, andava gridando: — VivaDio, Re, Costituzione! — e poichè il sensodella politica voce non era ben compreso dagli ascoltanti,e direi dai promulgatori, ma per universali speranze i tributarivi scorgevano la minorazione dei tributi, i liberali lalibertà, i buoni il bene, gli ambiziosi il potere, ognuno ilsuo meglio, a quel grido dissennato dei disertori rispondevanogli evviva di affascinato popolo. Vogliono le rivoluzioni[4]una parola, sebben falsa, lusingatrice degli universali interessi;perocché le furie civili, mostrate nude, non troverebberoamatori o seguaci.
Giunto il Morelli a Mercogliano, pose il campo, e scrisselettere al tenente colonnello De Concilj, che stava in Avellinocon autorità militare e potenza civile, essendogli patriaquella città ed egli ricco, nobile, audace. Le lettere dicevanoch'eglino, primi, non soli, promulgavano il comune votodi governo piú libero; aiutasse l'impresa, desse gloria eternaal suo nome. Prima delle lettere, la fama aveva divulgatoquelle mosse e costernate le autorità, concitate le milizie,sollevato e rallegrato il popolo. De Concilj restava incertotra il secondar Morelli e combatterlo; aveva il pensiero, intanto,volto al governo[2].
Cosí cominciò quel moto che costrinse Re Ferdinandoa dare la Costituzione e giurarla[3]. La sedizioneaumentava. Un reggimento alloggiato aFoggia s'era aggiunto ai rivoltosi. La Puglia ed ilMolise eransi levate in armi, cosí pure Terra diLavoro. A Napoli furono aumentate le guardie acustodia della Reggia e pattuglie armate percorrevanola città. Il gen