CRISPI: POLITICA ESTERA
(1876-1890).
FRANCESCO CRISPI:
MEMORIE E DOCUMENTI
raccolti e ordinati da T. Palamenghi-Crispi.
Con fac-simili di autografi di Gambetta, Gladstone,Principe di Bismarck, Imperatore Federico III,Lord Salisbury, Cardinale Principe Hohenlohe.
MILANO
FRATELLI TREVES, EDITORI
1912.
Proprietà letteraria. Vietate anche le riproduzioniparziali. Riservati tutti i diritti di traduzione.
Copyright by Fratelli Treves, 1911.
Ciascun esemplare di quest'opera deve portare impresso, per incaricoavuto dalla famiglia Crispi, il timbro della Società Italiana degli Autori.
Tip. Fratelli Treves.
Il primo Capitolo di questo libro attende la luce sin dalla finedel 1886. In quell'anno Francesco Crispi lo compose e divisò dipubblicarlo affinchè il paese, conoscendo esattamente quanto erastato preparato al 1877, potesse meglio giudicare gli errori dappoicommessi, e ripararli. Correvano gli ultimi mesi del governo diAgostino Depretis; l'Italia appariva malcontenta di una politicaestera debole e incerta; la pubblicazione dell'on. Crispi non erainopportuna.
Avvertito, l'on. Depretis tentò di distogliere il suo antico collegada un divisamento che personalmente doveva dispiacergli;mise innanzi ragioni di pubblico interesse, fece appello al patriottismo,obiettò che la pubblicazione non potesse esser fatta senza ilconsentimento del Governo.
L'on. Crispi, in una lettera del 19 settembre, dichiarò al Depretis:
“Io non ho bisogno dell'approvazione di alcuno per la pubblicazionedi tutti quegli atti politici ai quali ho preso parte. Negoin conseguenza la necessità di un consenso al quale tu non haidiritto.... Nei governi parlamentari nulla vi può essere di segreto,perchè sono governi di responsabilità. Possono volere il segretoquelli che non hanno adempito ai loro doveri, e che temono perciòdi poter incorrere nella pubblica riprovazione.
Nelle materie d'interesse internazionale non havvi che una solaregola, ed è: che si attenda il compimento di un fatto storico, appuntoper non turbare agli uomini che sono al potere l'azione diplomatica.[vi]Orbene, per ciò che si riferisce alla mia pubblicazionetutto finì col trattato di Berlino, il quale non solamente affermòuno stato di cose che non puossi mutare, ma dà pienissimo dirittoa chiunque di esaminare gli atti che lo precedettero e di giudicarli.
Nella storia parlamentare degli altri paesi potrei trovare numerosiesempi a sostegno della mia tesi.
Sono scorsi nove anni dal giorno della mia missione all'estero;ed in quanto alle persone abbiamo
che sono morti Vittorio Emanuele, Decazes, de Bülow, Gambettae Melegari;
che non sono più ministri Derby e Andrássy.
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