I MATTOIDI


I MATTOIDI

AL PRIMO CONCORSO PEL MONUMENTO IN ROMA

A

VITTORIO EMANUELE II

NOTE
DI
CARLO DOSSI

ROMA
CASA EDITRICE A. SOMMARUGA E C.
Via Umiltà — Palazzo Sciarro,

1884.


[5]

Non Voi — amico Lombroso — mamolti di quelli egregi signori che scrìvongiornali, cioè libri che hanno lavita di un giorno, e parecchi di quelli,non meno egregi, che scrìvono libri senzaaffatto vita perchè senza lettori; soffermàndosial tìtolo del presente studio, lo[6]incolperanno d'inattualità, e però, senzalèggerlo manco, lo porranno tra i lettiossìa tra i dimenticati.

Che dirò loro? Un anno e mezzoaspettài che qualcuno, per dir così,del mestiere, compiesse il lavoro cheio ho quì, solo da orecchiante, adombrato.[7]Ma inutilmente aspettài. Pochiavvertìrono, nessuno dei crìtici nostrisi occupò del contingente enorme cheil cretinismo e la pazzìa, hanno datoal primo concorso pel monumento aldefunto Sovrano.

Io non appresi mai scienze mèdiche,[8]e nemmeno insegnài, in alcuna Università,nè a disposizione de' mièi sperimentipsichiàtrici tengo alcun manicomio,salvo quello dei libri. A rigorequindi di etichetta professionale, nonapparterrèbbesi a mè di parlare dicosa che esce dalla giurisdizione della[9]letteratura — ma che farò se tàcionotutti? Nel silenzio de' dotti è permesso,presumo, ad un ignorante di avventurarla sua voce, il suo aqua alle corde.

In ogni modo, se questo sunto ocommento foss'anche spoglio di ognivalore scientìfico, avrà sempre quello[10]di attirare lo sguardo degli uòminicompetenti sovra un soggetto, per loroe per lo studio dell'umano cervello,interessantissimo. Non c'è libro, perquanto imperfetto, dal quale non sipossa cavar qualche bene. Perfino dallepatate l'industria sa stillare lo spìrito.

[11]E quanto poi a quella attualità dicui si accusasse mancante il presentelavoro, mi limiterò ad osservare chela follìa è il suo tema. E dirò conVoi — insigne Lombroso — qual temapiù eternamente attuale della follìa?

Roma, 1º agosto 1883.

[13]

I.

[15]

Èccomi a voi, pòveri bozzetti fuggiti od avviatial manicomio, dinanzi ai quali chi prende la vitasul tràgico passa facendo atti di sdegno e chi laprende, come si deve, a gioco, si abbandona a momentidi clamorosa ilarità. Chiusa la gara, attribuitigli onori, se non del marmo, della carta bancaria aun progetto che all'arte contemporanea fà ingiuriaed è dell'antica una parodìa, menzionate con lodeufficiale la impotenza accadèmica e la mediocritàintrigante, raccomandato a qualche linea di giornale[16]il ricordo dei cattivi e de' buoni, di voi soli — abortiforse di geni ammalati — traccia non rimarrebbe.Ma io vengo a voi, most

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