CORDELIA
Le donne
che lavorano
MILANO
Fratelli Treves, Editori
1916
—
Secondo migliaio.
PROPRIETÀ LETTERARIA.
I diritti di riproduzione e di traduzione sono riservatiper tutti i paesi, compresi la Svezia, la Norvegia e l'Olanda.
Copyright by Fratelli Treves, 1916.
Tip. Fratelli Treves.
[v]
Voi, mie fedeli lettrici, vi sorprendereteche dopo avervi parlato della casa comedel miglior centro dell'operosità femminile,io venga ora a dirvi:
La casa è bell'e buona come rifugio perriposare dalle fatiche della lotta per l'esistenza;ma voi pure dovete combattere,uscire dal vostro guscio e procurare di averla vostra parte al banchetto della vita».
È, che dal giorno ch'io scrissi Il regnodella donna il mondo è mutato, e le mieidee si sono andate modificando, come siè modificato l'ambiente in cui viviamo.
La ferrovia, l'elettricità, la diffusione delleidee col mezzo della stampa, le macchineperfezionate, tutto questo ha rimpicciolitoe trasformato il mondo, tanto che la vitaesteriore ha preso il sopravvento sulla vitainterna e l'umanità va prendendo il postodella famiglia.
[vi]
Non so se la trasformazione della casae della donna sarà un bene o un male, ma èuna necessità; e chi non sa piegarsi e modificarsisecondo l'ambiente, muore intristitocome il fiore che si piega sullo stelo,quando tutto intorno a lui risorge al soffiovivificante della primavera.
In questi ultimi tempi ho molto studiatoil nuovo ambiente che si è andato formando;e quasi una luce nuova ha rischiaratoil mio spirito.
Ho veduto la donna del popolo accasciatasotto il peso d'un lavoro superiore alle sueforze, retribuito in modo che le impedisceappena di morire di fame, invecchiata esciupata prima del tempo, abbandonata ilgiorno che le sue stanche membra si rifiutanoad un lavoro proficuo.
Ho veduto la donna borghese, se priva didanaro per comperare un marito, intristirefra le pareti domestiche senza la consolazioned'un lavoro che la occupi e larenda indipendente, avvizzire come unapianta priva di luce, oppure divenir acree ribelle all'ingiustizia che l'opprime; e misono persuasa che col progresso dei tempi,[vii]col mondo tanto mutato è necessario cambiarele idee che furono per molto tempole nostre aspirazioni e portare la propriapietra affinchè la società possa esser basatasopra un sistema di maggior giustizia.
Vorrei che la donna, senza diventare unavirago, fosse più libera e indipendente; eora che si parla tanto della causa del debolee dell'oppresso, fosse anch'essa protettada leggi più giuste e ragionevoli.
Non credo che la donna amerà meno lacasa e i figli quando col suo lavoro contribuiràal loro benessere, nè che quandoavrà coltivata l'intelligenza vorrà soverchiarel'uomo e tenerlo soggetto; come credoche non perderà nulla della sua femminilitàquando sarà dedicata ad occupazioni menofrivole; e se gli sciocchi la disprezzeranno,l'uomo saggio e intelligente la stimerà dipiù e la troverà più degna d'essergli compagna.
Non parlo della categoria delle donne ricch