SCRITTA
DA CARLO BOTTA
Tomo III
CAPOLAGO
presso Mendrisio
Tipografia Elvetica
MDCCCXXXIII
STORIA
D'ITALIA
SOMMARIO
Pensieri di Buonaparte dopo le sue vittorie contro Alvinzi.L'Austria manda nuove genti in Italia sotto lacondotta dell'arciduca Carlo. Qualità comparative diBuonaparte e dell'arciduca, e lor modo di guerreggiare.S'incomincia una nuova guerra. Contrasto dei due generaliemoli al Tagliamento, e passo di questo fiumeeseguito dai repubblicani. L'arciduca si ritira cauto erannodato. Sollevazioni dei popoli del Tirolo a favoredell'Austria: Joubert in pericolo; si ritira, secondo gliordini di Buonaparte, per la valle della Drava, versoVillaco. Passi della Ponteba, e di Tarvisio. Speranzedell'arciduca di vincere a Tarvisio: gli vengono rottedall'insufficiente difesa fattavi da un suo generale. IFrancesi entrano vittoriosi in Villaco, Lubiana, e Clagenfurt.L'arciduca si ritira ai passi più montuosi a difesadella metropoli dell'Austria. Modo diverso di guerreggiaredei Francesi e degli Austriaci; e perchè i primiavessero il vantaggio. Buonaparte in qualche pericolo:pure a Vienna prevale la parte della pace; arrivano[6]plenipotenziari al campo Francese; tregua, e preliminaridi Leoben. Buonaparte fatto sicuro dell'Austria sivolta contro la repubblica di Venezia; opera rivoluzioninella terraferma Veneta per aver occasione di darla all'Austria.Rivoluzioni di Bergamo, Brescia, e Crema. Insidiecontro Verona. Manifesto supposto del provveditorBattaglia. Minacce rabbiose di Buonaparte controVenezia: pacata, e grave risposta del doge. Terribilesollevazione di Verona, chiamata le Pasque Veronesi,sue cagioni, ed effetti. Predicazioni singolari di un fratecappuccino. Verona soggiogata, e come trattata. Buonapartedichiara formalmente la guerra a Venezia. Insidietese per fare, che il maggior consiglio riformi l'anticaconstituzione. Il senato non è propenso a questainnovazione. Consulta particolare, ed insolita in casadel doge. Il maggior consiglio autorizza i tre legati dellarepubblica mandati a Buonaparte a consentire la riformadegli ordini antichi con introduzione di qualche formademocratica. Minacce di Buonaparte al patrizio Giustiniani,e generose risposte di questo. Macchinazioniin Venezia; nuove insidie contro di lei. I patrizi spaventati,e adunati in maggior consiglio rinunziano allasovranità, e consentono al governo democratico; il chefu in quel punto la ruina dell'antichissima repubblica.Trattato sottoscritto in Milano il dì sedici maggio traBuonaparte, ed i legati Veneziani. Rivoluzione totale inVenezia, e nella terraferma.
Due pensieri operavano massimamente a questotempo nella mente di Buonaparte, securo omaidi poter fare, o buon grado o mal grado delsuo governo, ciò che più volesse. Siccome la fortunatanto se gli era dimostrata prospera, cosìintendimento suo era, posti in non cale i pensieri[7]del re di Sardegna, di creare un nuovo statoin Lombardia, acciocchè egli fosse della sua potenza,e del su