Mar sanguigno(OFFERTA AL NOSTRO BUON VECCHIO DIO)


GUIDO MILANESI

Mar sanguigno

(OFFERTA AL NOSTRO BUON VECCHIO DIO)

EDITORI — ALFIERI & LACROIX — MILANO


Proprietà artistica e letteraria riservata agli editori.

Copyright 1918 byAlfieri e Lacroix — Milano.

Stabilimento Alfieri e Lacroix — Milano, Via Mantegna 6.


[7]

LU SCÏÒ(LA TETRA LEGGENDA DELL'ADRIATICO).

[9]

It is an ancient Mariner....

(Coleridge).

Sono intorno a me otto uomini vecchissimi cheil mare da lungo tempo ripudiò. Da tuguri pienidi bimbi e d'immagini sacre, da giacigli posti trareti rotte e detriti di barca, questi che non più altro chiedonoalla vita che pace e sole, sono stati scovati aduno ad uno con la promessa di un po' di vino; e colloro passo che non ha più fretta hanno varcata la sogliadi questa villa seguendo docilmente il domesticoattraverso il giardino e venendo a sedersi in silenzionella stanza mia.

Le finestre son chiuse. Una pioggia orizzontalescroscia sui cristalli col selvaggio impeto delle pioggiedi novembre, mentre le invisibili mani del vento scuotono,curvano e dilaniano le cime degli alberi, facendosbalzar pazzamente la luce dell'interno lungo i toni diuna scala cinerea. Così nell'ambiente a poco a pocos'aggrava un odore grasso e complesso sul quale pescetabacco e catrame, aspri fattori primi, sormontano unodore più blando di chiesa troppo piena e quello indefinibilee più repulsivo della stoffa dei poveri, inumidita.

Ecco dunque un ben strano consesso intorno a me.Sono carni risecchite e scolpite dal sole e dagli anni,crani che appena fissati rivelano il teschio, occhi rossi,[10]socchiusi dall'aver visto troppe cose, mani deformi etremolanti che si agitano impercettibilmente nel silenziodell'attesa: tutta una rovina organica irrimediabilee pronta a sparire. Ma per contrasto le alte spallieredelle poltrone damascate in verde cupo danno adogni corpo uno sfondo solenne; ed allora ognuno diquesti vecchi che i miei sguardi investigano, perde perme il suo aspetto misero e m'apparisce come in trionfo.Un capriccio travestì e deformò dei dogi; i più vecchidogi d'una Venezia stracciona...; ma dogi sempre...:chè se dalla scolorita giubba di uno manca ogni bottone,se uno squarcio riaperto nella mal fatta ricucituramostra il gramo ginocchio di un altro, se un terzosporge un braccio anchilosato da una manica sfilacciata,e se un altro, due altri hanno i piedi nudi, tutticomandarono navi ed uomini e tutti dal Cònero alGargano dominarono l'Adriatico rastrellando pesce,questi analfabeti scienziati del mare, i cui sguardi flosciora convergono nel mio come raggiera al centro.

Ci guardiamo e tacciamo. L'idea dei tanti anniqui dentro compressi mi opprime. Io quasi non ososospingere il mio pensiero vivo tra tanti cadaveri dipensiero sepolti in questi crani; ed in me sopravvienecome un'improvvisa fanciullezza sulla quale incombedi nuovo quel «rispetto dei grandi» che da bambini cifaceva così umili.

Far par

...

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