LA
VITA ITALIANA
NEL
RISORGIMENTO
(1849-1861)
QUARTA SERIE
II.
STORIA E LETTERATURA.
L'opera di Cavour. | Emilio Pinchia. |
L'Epopea garibaldina. | Giuseppe Cesare Abba. |
La Lirica. | Enrico Panzacchi. |
F. D. Guerrazzi. | Giovanni Marradi. |
FIRENZE
R. BEMPORAD & FIGLIO
LIBRAI-EDITORI
—
1901.
PROPRIETÀ LETTERARIA
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Firenze, 1901. — Società Tip. Fiorentina, Via S. Gallo, 33.
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CONFERENZA
DI
EMILIO PINCHIA.
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Allorchè Tommaso Carlyle incominciava nel1839 le sue celebri letture sugli Eroi, presentì ladisputa che, colorandosi di scienza, si avvivò, ainostri giorni, intorno al modo di essere dei grandiuomini, ricercandone con minuziosa indiscrezionele particolarità fisiologiche, ricostruendo, come sidice, l'ambiente entro il quale nacquero e si educarono,cercando di sorprendere il segreto delleesistenze meravigliose nelle funzioni dei nervi edel ventricolo.
Carlyle indovinava l'evoluzione di un pensieroscientifico tanto orgoglioso, che dalla conoscenzadella materia organica ascende imperterrito ai misteridella psicologia.
Ancora l'ombra crucciata di Leopardi muoveangoscioso lamento, perchè le ineffabili melanconiedella sua anima innamorata e dolente, dalla profanazioneinvereconda, sono trasfigurate in psicosiepilettoide!
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Diceva allora Tommaso Carlyle: «Mostrate ainostri critici un grande uomo, un Lutero, per esempio;incomincieranno, come essi dicono, dallo spiegarlo;non lo ammireranno; ne prenderanno la misurae diranno che è un prodotto del tempo.»
Il tempo!
Ahimè, sappiamo di tempi che invocarono adalte grida il loro grande uomo! Non vi era. LaProvvidenza non l'aveva inviato; il tempo dovevasfasciarsi in confusione e ruina perchè egli, l'invocato,non voleva sopraggiungere.
Eccoci oggi, che è giorno di data augusta,[1]quasi fatidica, di fronte alla figura del conte C