FEDELE.


ANTONIO FOGAZZARO

FEDELE

ED ALTRI RACCONTI

X EDIZIONE

MILANO
CASA EDITRICE GALLI
DI G. GALLI & LELIO OMODEI-ZORINI
SUCCESSI A
CHIESA — OMODEI — GUINDANI

Galleria Vittorio Emanuele, 17-80

1897


PROPRIETÀ LETTERARIA

Milano, Tip. degli Esercenti, Via Vincenzo Monti, 31.


[9]

NOTA DELL'AUTOREALLA PRIMA EDIZIONE.

Animato dal cortese signor Chiesa a raccoglierein un volume sette mie novelle, pensaidi frapporvi alcune poesie a modo d'intermezzi,com'è uso trattenere gli spettatori,fra un atto di commedia e l'altro, con qualchebreve pezzo di musica.

I miei intermezzi sono appunto versionidalla musica. E qui debbo pure chiarirne,in due parole, il concetto.

La musica migliore genera in molti eanche in me ombre vane, per così dire, disentimenti; gioia e dolore senza causa, desiderio,sgomento, pietà senza oggetto, baldanzesuperbe che cadono con l'ultima nota,[10]violenti impolsi ad impossibili azioni. Suggeriscepure confuse immagini alla fantasia;arriva a significare torbidamente un discorso,un dialogo, un dramma, incomprensibili perchèla lingua n'è ignota e lontana da ognialtra, ma improntati, nel suono, di passioneumana, e svolti, persino, giusta un ordinedi premesse e di conseguenze, che somigliaindubbiamente ai raziocini migliori di questomondo. Allora lo spirito nostro si avventaal mistero, vi batte follemente e vifiacca le ali sulla porta impenetrabile, cadevinto. Io per parte mia ho talvolta cercatodi consolarmene immaginando e scrivendociò che la lingua ignota potrebbe forse significare,ciò che vi potrebb'essere al di làdella porta impenetrabile, le cause arcanedi quei sentimenti la cui sola ombra mi commovevatanto. Così mi vennero composti cinqueintermezzi su temi di Boccherini, Martini,Clementi, Chopin e Beethoven.

[11]

Fermo di mantenere debitamente distintele due arti, sperai che questi temi diventasseronelle mie versioni pura, indipendentepoesia, e forse ottenni soltanto che cessasserodi essere buona musica. Certo non mi accinsia tradurli prima di averli intensamentemeditati, e nessuna persona ragionevole sapràdimostrarmi aver io peccato d'infedeltà.

Ho posto dopo le novelle un breve scrittoescito l'anno scorso sopra un giornale diRoma in forma di lettera al direttore delgiornale e col titolo «Liquidazione». Prestosi vide, con mio rossore e con sorpresa dialcuni onesti lettori, che quel titolo era statopoco sincero e il mio ritiro dalla letteraturauna vana illusione. Ne fui meritamentecensurato, e ristampo qui lo scritto colpevole,per ammenda.

A. Fogazzaro.

[15]

FEDELE.

— Soffio, signor Fogazzaro — disse,quella sera indimenticabile del 1.º agosto1884, il generale Trézel, pigliandomiuna delle mie povere pedine. — Stiaattento!

— Alle dame — gli rispose per mela signorina Prina toccandomi il bracciocon la penna. — Avanti! Detti! Mi, cote vedo, sento Un certo non so che

...

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