[Pg 1]

VIAGGIO A COSTANTINOPOLI

DI

TOMMASO ALBERTI

(1609-1621)

PUBBLICATO

DA

ALBERTO BACCHI DELLA LEGA

Stemma dell'editore

BOLOGNA

Presso Romagnoli Dall'Acqua

1889


[Pg 2]

Edizione di soli 202 esemplari
ordinatamente numerati


N. 145



BOLOGNA—SOCIETÀ TIP. AZZOGUIDI


[Pg 3]

Stemma dell'editore

Di Tommaso Alberti, bolognese oveneziano, viaggiatore della primametà del secolo XVII, nessuna memoriarimane, fuor che la semplice relazionedel suo viaggio a Costantinopoli,che offro ora ai Lettori dellaScelta di Curiosità. L'ho cavata daun manoscritto di questa BibliotecaUniversitaria a cui mi onoro di appartenere:e il manoscritto, segnato diN.o 99, cartaceo e in forma di piccolfoglio, appartenne ad Ubaldo Zanetti,il noto original farmacista, raccoglitoreassiduo di codici e stampe. Siraccomanda da se e non ha bisogno[Pg 4]di prefazione: perchè, oltre la curiosità,ha il merito d'aver precedutosenza nessun fasto e clamore, ilTavernier, la cui Relazione delSerraglio ebbe ristampe e traduzioni,mentre questa, la primogenita, giacevaaffatto dimenticata.

A. B.

Fregio

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Viaggio fatto da Tommaso Alberti nel1609 da Venezia a Costantinopoli pervia di mare sopra la nave del Mag.coS.r Giacomo Bonesi di Venezia nominataNave Buona Ventura.

Al Nome di Dio e della B. V. Maria.Alli 18 Maggio andassimo tutti in naveper far partenza il giorno seguente, inporto delli due castelli; la sera a dueore di notte vennero li ammiragli conle sue barche per condurci fuori diporto, e remorchiandoci, andassimo aseconda d'acqua a scorrere in prua d'unberton Inglese con la nostra nave,dove si ingabbiò le antenne ed ordegniinsieme; ma noi subito con arme, manareed altro tagliassimo tutte le cordeed anco la cividiera, portandoli via lipennoni di detto bertone, senza aver[Pg 6]noi alcun danno da esso. E così uscimmofuori di porto, dubitando che esso cigiungesse nel viaggio e che con noivolesse combattere.

Alli 19 d.o facessimo vela a nostrocammino; alli 23 fece un poco di marcontrario, dove fossimo sforzati andara pigliar porto nelle .... di Pola, in unluogo detto Fasana, dove gli stassimosino il giorno della Sensa; ed in questotempo andassimo in terra di d.a Fasana,luogo piccolo ma molto abbondanted'ogni cosa, cioè carne di manzo solditre la libbra, un capretto 40 soldi, l'oliotre soldi la libbra, pane e vino a buonissimomercato; insomma buonissimovivere, il sito bellissimo e molto abondanted'olive. Andassimo a un'altraterra lontano tre miglia, luogo nominatoDignano, dove trovassimo il medesimovivere; dipoi andas

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