IVANHOE


WALTER SCOTT


IVANHOE

OSSIA

IL RITORNO DEL CROCIATO

DI
WALTER SCOTT

VERSIONE DEL PROFESSORE
G. BARBIERI

Illustrato di Tavole incise a bulino prese dalle rinomate del pittore
F. HAYEZ

Giunta credei del mio partir l'aurora;

Dissi agli amici addio; qui stommi ancora.

Prior.

VOLUME UNICO.

MILANO
Presso il Libraio Editore G. Reina
1843.


[1]

IVANHOE

O SIA

IL RITORNO DEL CROCIATO


CAPITOLO PRIMO

«Tal favellando riducean l'armento

De' loro porci con fatica al chiuso:

Che un patto innanzi fean, tre di rilento,

Quelle bestie, e acordanti, come d'uso

Parean grugnir: «noi distogliamo a stento

Dal loto il ventre e dalle ghiande il muso.»

In quella ridente piaggia dell'Inghilterra cui portano fecondità e deliziel'acque del Don, sorgeva un dì vasta foresta, dietro la quale s'ascondeanoin gran parte le montagne e le valli situate fra Sheffield e ladeliziosa città di Doncaster. Vedonsi tuttavia gli avanzi dell'antica selvane' sontuosi dominii di Wentworth e di Warncliffe-Park e nei dintornidi Rotherham. Quivi è che la tradizione colloca il teatro de' guastioperati dal favoloso drago di Wactley. Quivi accaddero alcune fra lesanguinose battaglie, che le civili discordie della Rosa Rossa e dellaRosa Bianca eccitarono. Quivi pure fiorirono quelle bande di prodi,che furono in origine cacciatori di contrabbando, e che, proscritti inpena di tale colpa, si fecero per necessità masnadieri, e le cui imprese,ciò nonostante sono celebri nelle antiche ballate inglesi.

Ella è questa la scena de' fatti che imprendiamo a narrare; storiache si riferisce alla fine del regno di Riccardo I, allorquando questoprincipe giaceva nei ferri, e il suo riscatto desideravano, più di quantolo sperassero, i sudditi suoi, stanchi e tratti a stremo da tutte quellecalamità, che tiranni secondarii possono far provare ad una misera popolazione.I nobili, il cui potere era divenuto esorbitante nel durar delregno di Stefano, e ricondotti appena ad una specie di soggezione allacorona dalla saviezza di Enrico II, aveano riassunta tutta l'antica loro[2]licenza, cui si abbandonarono più sfrenatamente che mai. Facendosicostoro scherno delle rimostranze di un debole consiglio di Stato, affortificavanole proprie castella, cresceano il numero delle loro creature,riduceano in vassallaggio tutti i paesi circonvicini, nè omettevanoogni possibile espediente, per raccogliere forze che lor bastassero a bencomparire nelle politiche agitazioni, delle quali era minacciata l'interacontrada.

Ned era migliore la condizione

...

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