ISTORIA CIVILE
DEL
REGNO DI NAPOLI
DI
PIETRO GIANNONE
VOLUME QUARTO
MILANO
PER NICOLÒ BETTONI
M.DCCC.XXI
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STORIA CIVILE
DEL
REGNO DI NAPOLI
Il Regno di Guglielmo I non tanto per le forzed'esterior nemico, quanto per l'interne rivoluzioni deisuoi Baroni, fu tutto perturbato e sconvolto, e si resememorabile più per le congiure e sedizioni contro lasua persona, e de' maggiori personaggi della sua Corte,che per guerre e battaglie. Cagione di tanti mali ful'aver voluto questo Principe dispregiare le azioni dell'ottimopadre, e permettere che lo stato della Corte,con tanta industria da colui riformato in meglio, andassein ruina, avendo egli que' personaggi, che Ruggieroavea tenuti per suoi famigliari, parte condennatiin esilio, e parte imprigionati. Ma assai più che conveniva,avendo innalzato Majone di Bari a' primi onoridel Regno, e fattolo suo Grand'Ammiraglio, poseanche in sua mano tutto il governo del Regno: e glifu sì caro, che dove agli altri era cupo ed austero,a costui solo era aperto e trattabile: di che offesi iprincipali Baroni s'alienarono da lui in maniera, che[6]gli posero sossopra il Regno, come di qui a pocodiremo.
Egli, morto il padre, ancorchè poco men, che quattroanni avesse regnato in sua compagnia, fece tostoconvocare tutti i Prelati e Baroni del Regno, e si fecedi nuovo solennemente incoronare in Palermo nel giornodi Pasqua di quest'istesso anno 1154. E non guaridopo tanta celebrità, succederono le pompe e le festeper la nascita di Guglielmo suo secondo figliuolo, natogliin questo medesimo anno dalla Regina Margheritasua moglie, figliuola che fu di Garzia II Re diNavarra; poichè Ruggiero suo primogenito era natogià in vita dell'avolo[1]. Così nella Casa regale nonv'erano altri Principi del sangue, che Ruggiero e GuglielmoII ancor lattanti. Costanza loro zia, postumadi Ruggiero, ancor era bambina. Tancredi e Guglielmofigliuoli di Ruggiero Duca di Puglia ancor giovanetti,erano per ragion di Stato tenuti carcerati e custoditinel regal palazzo in Palermo: restò adunque solo Guglielmoin età di 34 anni, senz'appoggio di parential governo, non meno de' Regni di Puglia e di Sicilia,che dell'altre province e città della Grecia edell'Affrica.
S'aprì pertanto largo campo al Grand'AmmiraglioMajone di porsi in mano il cuore del Re, e di governarecon assoluto arbitrio i suoi Reami, essendoegli dotato di tutte quelle prerogative, che possono innalzarun privato al Principato. Egli era di pronto evivace ingegno, ed abile a qualunque più dura e difficileimpresa: assai facondo nel dire, dotato di liberalitàregia, simulatore e dissimulatore espertissimo ed[7]avidissimo di dominare; per la qual cosa rivolgea continuamentein se stesso varj pensieri divisando, comegiunger potesse al sommo delle dignità e degli onori;ma celava il tutto con una gran serenità e allegrezzadi volto: trattava col Re gl'interi giorni degli affaridel Regno, ed escluso ogni altro, a lui solo si comunicavanoi secreti più