LA
VITA ITALIANA
NEL CINQUECENTO
Conferenze tenute a Firenze nel 1893
DA
G. Carducci, E. Panzacchi, E. Nencioni, G. Mazzoni, E. Masi,L. Alberto Ferrai, I. Del Lungo, A. Jéhan De Johannis, C. Paoli,G. Rondoni, T. Salvini, John Addington Symonds, A. Biaggi.
MILANO
FRATELLI TREVES, EDITORI
1897
SECONDA EDIZIONE.
PROPRIETÀ LETTERARIA
Riservati tutti i diritti.
Tip. Fratelli Treves.
[1]
DI
L. A. FERRAI.
Signore e signori.
Non mai spettacolo più imponente vide l'umanità. Dileguavansiappena dalla Germania, dalla Francia, dall'Inghilterrale ultime nebbie del Medio-Evo, e gagliardidi lor giovinezza salutavano i popoli il sole rinascented'Italia. Le monarchie armate, equilibrantisi sui variiordini delle nazioni, sembravano associare gli interessidinastici al trionfo di un nuovo principio di diritto maturatosinelle scuole. Conformemente alle varietà di stirpe,di linguaggio, di condizioni storiche si erano venuti aggruppandoi popoli, e formavano delle unità politicheforti e compatte. Sotto la protezione dei re, che assecondavanoi meravigliosi e rapidi progressi della risortaciviltà, le borghesie, già schiacciate sotto il peso dell'oppressionefeudale, perfezionavano gli ordinamenti politicie la legislazione degli Stati; spogliavansi dei rozzicostumi di un tempo, vedevano rispecchiato nelle cortigià ricche di gentilezze spirituali, e di agiatezze domestiche,un ideale di vita migliore.
[2]
Una profonda rivoluzione intellettuale e morale poneval'Italia alla testa del mondo civile. Per l'umanesimo noiavevamo riacquistata coscienza del nostro passato, cieravamo di nuovo fatti signori di un patrimonio perdutoo disperso; e ravvivate per esso le forze dell'intelletto,avevamo riguadagnato il senso reale della vita, trasformatii metodi della scienza, restituito il mondo all'uomo.La varietà dei nostri ordinamenti politici, il possesso giàda tempo rivendicato della sapienza giuridica di Romaci aveva addestrati, meglio e prima d'ogni altro popolo,nell'arte della diplomazia e della politica, il genio artisticonazionale si era ritemprato e perfezionato nell'imitazionedel bello classico. Le ricchezze accumulate nellenostre laboriose città rendevano possibili le solenni manifestazionidell'arte, ne assicuravano le nuove vittorienelle corti signorili italiane, ove con l'ingentilirsi delcostume, delle abitudini, della lingua preannunciavasi lavita moderna.
Eppure quel secolo così fecondo di pensiero e d'azione,in cui lo spirito d'avventura congiunto alla stimolatricecuriosità della scienza rivelava di là dall'Oceano un continenteinesplorato, in cui la stampa prestavasi al mutuoe rapido scambio della cultura, e abolivasi il privilegionei campi di battaglia come nelle istituzioni politichee nella scienza, il fatto politico, che incentra tantofebbrile moto di vita, e ci offre pur l'orditura di tantaparte della storia moderna, presenta tutti i caratteri diun dramma medioevale. Ne sono protagonisti