LA

VITA ITALIANA

DURANTE LA

Rivoluzione francese e l'Impero


Conferenze tenute a Firenze nel 1896

DA

Cesare Lombroso, Angelo Mosso, Anton Giulio Barrili, Vittorio Fiorini, GuidoPompilj, Francesco Nitti, E. Melchior de Vogüé, Ferdinando Martini, Ernesto Masi,Giuseppe Chiarini, Giovanni Pascoli, Adolfo Venturi, Enrico Panzacchi.

MILANO
FRATELLI TREVES, EDITORI
1897.


PROPRIETÀ LETTERARIA


Riservati tutti i diritti.

Tip. Fratelli Treves.


[1]

LA DELINQUENZANELLA RIVOLUZIONE FRANCESE


CONFERENZA

DI

Cesare Lombroso.

[3]

I.
Rivoluzione e Misoneismo.

Quella che si suole chiamare Rivoluzione dell'89,non fu che una grande rivolta e un grandedelitto politico che servì ad aumentare una tristeserie di comuni delitti; per cui chi vuol trattaredei suoi elementi criminosi dovrebbe rifarnetutta la storia; il che nè è mio cómpito, nè sarebbepossibile in poche pagine.

Lasciando dunque agli storici l'esposizione deitristi fatti, quella che sarebbe detta in linguagiuridica la requisitoria penale, facciamone noiche siamo solo poveri alienisti la diagnosi e lapsicologia patologica.

Ho detto che quella fu una rivolta ed un delittopolitico, e mi occorre prima di ogni altra cosadarvene la ragione, e perciò partire dall'esporviin che consista, ai miei occhi, dopo gli studi nonbrevi che feci in proposito, il delitto politico.[1]

[4]Il delitto politico ha la sua base nel ribrezzonaturale nell'uomo per ogni novazione, sia essapolitica, religiosa o artistica, talmentechè, ogniprogresso diventa un fatto antisociale, quindi undelitto, quando urta troppo profondamente gliistinti conservatori delle masse.

Questi istinti sono tanto più tenaci e più radicati,quanto meno la razza è progredita.

Misoneismo. — Un fanciullo a cui si affacciala prima volta un oggetto nuovo, dà in ismaniee tenta fuggire, e ciò solo per paura del nuovo:perciò voi lo vedete farsi perfino feroce se locambiate di stanza, ed impaurirsi ad ogni mobilenuovo; se ne osservarono di quelli che volevanovedere sempre la stessa pittura e riudirela solita novella con gli stessi termini. Guai amutarli!

Varigny racconta come un fanciulletto di dueanni, cui egli era carissimo, s'allontanò da luicon orrore quando dovè per un reuma infagottarsiuna gamba nell'ovatta; il bimbo lo guardavasospettoso e poi gettava urli frenetici; edanche dopo che egli guarì cercava evitarlo e gridavase gli si avvicinava un po' troppo; solo passatiparecchi mesi, in presenza di un terzo, acconsentìad ascoltarlo, ed a dargli la mano. Eraevidentemente l'effetto del ribrezzo pel nuovo.

[5]Quest'odio per il nuovo, che si osserva neifanciulli, si nota a maggior ragione nei popoliselvaggi, la cui debolezza psichica fa sì che unavolta assimilate alcune sensazioni, impedisc

...

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