Piccola collezione «Margherita»
MATILDE SERAO
Disegni di Castellucci
Incisioni di Ballarini
ROMA
Enrico Voghera, Editore
Via Po, 3
—
1908
La presente operaè messa sotto la tuteladelle vigenti leggi e trattatidi proprietàletteraria ed artistica
(07-6764) Tip. E. Voghera
Mentre Cristina si chinavaa cogliere un ramoscello dibasilico odoroso, da metterecome aroma nella salsa dipomodoro che bolliva in cucina,udì un sibilo breve edolce. Ella levò il capo, manon vide nulla; il sole battevasulla terrazza dove siallineavano, nei vasi di creta,le rose di ogni mese, fiorite,i peperoncini rossi, i garofani[16]schiattoni, il prezzemoloe i gelsomini bianchi; il solel'abbagliava. Ma di nuovoun sibilo dolce attraversòquel silenzio meridiano; ellasi rialzò vivamente, fece solecchiocon la mano e siguardò intorno. Il sole la illuminavatutta, nel suo vestitodi percallo bigiognolo afiorellini azzurri, molto strettoalla cintura, col grembiuledi merino nero, che cingevala persona: a un occhiello delvestito, sul petto, erano passatidue gelsomini bianchi,dal gambo sottile; i folti capellicastani, divisi in duetreccie, raccolti sulla nuca,strettamente, lasciavano liberauna piccola fronte bianca.
[17]— Chi sarà? — pensavaella, aguzzando gli occhi.
Infine qualche cosa dibianco che si agitava, attiròla sua attenzione. Dietro lacasa dei Marcorelli, a unapiccola finestra di casa Fiorillo,una pezzuola si agitava,mossa da una mano.
— Ah! è Peppino Fiorillo — mormoròCristinacon un piccolo moto di disdegno.
E non vi badò più. Sulparapetto della terrazza seitovaglioli bagnati si asciugavanoal sole, mantenuti fermicontro il lieve ponente dapezzi di mattone. Ella, primadi rientrare, assoggettò meglioi tovaglioli sotto i mattoni,[18]perchè il vento non liportasse via. Ma una curiositàla prese di sapere conchi l'aveva quello stravagantedi Peppino Fiorillo: forse conCaterina Marcorelli, ma le finestredi Caterina erano sbarrate,da Marcorelli avevanogià pranzato e dormivano tutti,nell'ora lunga e affannosadella siesta meridionale. Sipiegò sul parapetto a vederese la maestrina, la OttiliaOrrigoni, una piemontese,fosse dietro i vetri del suobalcone a correggere i còmpitidelle alunne: non vi era.Niente, attorno non si vedevanessuno. Levando gliocchi, vide che Peppino Fiorillofaceva cenno a lei, rittoinnanzi alla finestra.[19]