Copertina

Piccola collezione «Margherita»

MATILDE SERAO

CRISTINA

Disegni di Castellucci
Incisioni di Ballarini

ROMA
Enrico Voghera, Editore
Via Po, 3

1908

La presente operaè messa sotto la tuteladelle vigenti leggi e trattatidi proprietàletteraria ed artistica

(07-6764) Tip. E. Voghera

INDICE

Cristina Pag. 15
Sacrilegio 89

Cristina.

[13]

[15]

I.

Mentre Cristina si chinavaa cogliere un ramoscello dibasilico odoroso, da metterecome aroma nella salsa dipomodoro che bolliva in cucina,udì un sibilo breve edolce. Ella levò il capo, manon vide nulla; il sole battevasulla terrazza dove siallineavano, nei vasi di creta,le rose di ogni mese, fiorite,i peperoncini rossi, i garofani[16]schiattoni, il prezzemoloe i gelsomini bianchi; il solel'abbagliava. Ma di nuovoun sibilo dolce attraversòquel silenzio meridiano; ellasi rialzò vivamente, fece solecchiocon la mano e siguardò intorno. Il sole la illuminavatutta, nel suo vestitodi percallo bigiognolo afiorellini azzurri, molto strettoalla cintura, col grembiuledi merino nero, che cingevala persona: a un occhiello delvestito, sul petto, erano passatidue gelsomini bianchi,dal gambo sottile; i folti capellicastani, divisi in duetreccie, raccolti sulla nuca,strettamente, lasciavano liberauna piccola fronte bianca.

[17]— Chi sarà? — pensavaella, aguzzando gli occhi.

Infine qualche cosa dibianco che si agitava, attiròla sua attenzione. Dietro lacasa dei Marcorelli, a unapiccola finestra di casa Fiorillo,una pezzuola si agitava,mossa da una mano.

— Ah! è Peppino Fiorillo — mormoròCristinacon un piccolo moto di disdegno.

E non vi badò più. Sulparapetto della terrazza seitovaglioli bagnati si asciugavanoal sole, mantenuti fermicontro il lieve ponente dapezzi di mattone. Ella, primadi rientrare, assoggettò meglioi tovaglioli sotto i mattoni,[18]perchè il vento non liportasse via. Ma una curiositàla prese di sapere conchi l'aveva quello stravagantedi Peppino Fiorillo: forse conCaterina Marcorelli, ma le finestredi Caterina erano sbarrate,da Marcorelli avevanogià pranzato e dormivano tutti,nell'ora lunga e affannosadella siesta meridionale. Sipiegò sul parapetto a vederese la maestrina, la OttiliaOrrigoni, una piemontese,fosse dietro i vetri del suobalcone a correggere i còmpitidelle alunne: non vi era.Niente, attorno non si vedevanessuno. Levando gliocchi, vide che Peppino Fiorillofaceva cenno a lei, rittoinnanzi alla finestra.[19]

...

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