CRONACA
DI
FRA SALIMBENE PARMIGIANO
DELL'ORDINE DEI MINORI
VOLGARIZZATA DA
CARLO CANTARELLI
SULL'EDIZIONE UNICA DEL 1857
CORREDATA DI NOTE E DI UN AMPIO
INDICE PER MATERIE
Vol. Secondo
PARMA
LUIGI BATTEI EDITORE
1882
Il traduttore si riservail diritto della proprietà letteraria
[3]
L'anno del Signore 1266, Re Carlo passò il ponte diCeprano[1] col suo esercito per andare contro ManfrediPrincipe, di Puglia e Sicilia, figlio dell'Imperatoredeposto Federico II; poi Re Carlo coll'esercito passò ilponte di S. Germano[2], ed entrò di forza in S. Germano;agli 11 di Febbraio prese Capua, poscia sconfisse Manfredie l'esercito di lui presso Benevento. Il qual Manfredicadde morto con tremila de' suoi, tra cui il ConteGalvano, Annibale nipote del Cardinale Riccardo, EnricoMarchese di Scipione, nipote di Uberto Pallavicini, emolti altri Baroni; e Manfredi fu sepolto appiè delponte di Benevento[3], un venerdì 26 Febbraio. Fu[4]anche presa la moglie di Manfredi con due suoi figliuolie con tutto il tesoro in Manfredonia. (Questa città la fabbricòManfredi, e le impose il proprio nome; e fu fondatain vece di un'altra città, che si chiamava Siponto, adue miglia di distanza; e, se il Principe viveva pochianni ancora, sarebbe diventata una delle più cospicuecittà del mondo. È tutta murata in giro, come dicono,ed ha un porto sicurissimo; è alle radici del monteGargano; la strada principale è già abitata; sono giàposte le fondamenta delle case nelle altre strade, chesono larghissime, e aggiungono molto alla bellezza dellacittà. Ma Re Carlo l'ha tanto in uggia, che non la vuolnemmeno sentir nominare, anzi vuole che si chiamiSiponto nuova). Nella stessa battaglia restò prigionieroanche il Conte Giordano e Pietro Asino di Fiorenza, emolti altri rimasero morti sul campo. Il Principe Manfrediperò ebbe alcune buone qualità, di cui ho parlatoa sufficienza nel lavoro che feci intorno a Gregorio X.E ciò ridico perchè lo storiografo deve essere imparziale,sicchè d'una persona non dica soltanto il male, e netacia il bene. I Cortigiani principali di Manfredi furono:Il Conte Galvano Lancia, che era il primo della Corte,e più d'ogni altro influente; era Piemontese ed avevaattinenza di parentela col Marchese Lancia; il ConteGiordano e il Conte Bartolomeo ambedue Piemontesi;il Conte di Caserta di Puglia, che tradì Manfredi, dicui, credo, aveva in moglie una sorella; il Conte diAcerra della Puglia di Terra di Lavoro; Giovanni daProcida, potente e grande nella Corte di Manfredi, ed èin voce d'aver egli propinato il veleno a Re Corrado, adistanza del fratello Manfredi; Manfredo Maletta, chevive tuttora, Conte Ciamberlano, potentissimo alla Cortedi Manfredi, ricchissimo, e da Manfredi stesso predile