IL CONTE DI VIRTÙ
VOLUME SECONDO


Tipografia del dottor Francesco Vallardi.


AGNESE MANTEGAZZA


IL CONTE DI VIRTÙ

STORIA ITALIANA DEL SECOLO XIV

NARRATA DA

CARLO BELGIOJOSO


VOLUME SECONDO

TERZA EDIZIONE

CASA EDITRICE DOTT. FRANCESCO VALLARDI

BOLOGNA MILANO NAPOLI
Via Farini, 10. Via Disciplini, 15. Via Monteoliveto, 70.

PROPRIETÀ LETTERARIA DELL'AUTORE


[1]

CAPITOLO DUODECIMO

LXXXIV.

Con vezzo rettorico, antico osiam dire come la civiltà,il consorzio umano viene paragonato ad un corpovivo, le cui membra ricevono legge da una forzainterna, ed obediscono ad un'unica volontà. — Ènoto l'apologo di Menenio Agrippa. Quando la plebedi Roma, ammutinata sulle rive dell'Aniene, udì dalsuo tribuno le fatali conseguenze della rivolta trale membra operose e lo stomaco infingardo, dimise levane pretensioni, e si rassegnò agli ultimi scanni dellarepublica.

Il meccanismo fisiologico ci fornisce una chiara imaginedel vivere sociale; anzi, più che imagine, ne èquasi embrione. — Nelle deserte lande che fiancheggianol'Orenoco v'hanno dei selvaggi, liberi da ognipatto, i quali, appena divezzati dalla madre, errano[2]soli, immemori della famiglia, scarichi d'ogni dovere,stupidi e quasi atei. Costoro, fatta ragione ad ogni istinto,traggono la vita come i bruti, finchè sull'ultima oraabbandonano, a chi passa, l'arco e le frecce, e leganole ossa alle fiere. — Ma tali tipi di monarchie individuali,in cui l'istinto può dirsi il sovrano, il braccio l'esercito,e il resto del corpo le minori gerarchie, vannoscemando in ragione della crescente civiltà, la qualeo li trascina a sè, o li costringe a collegarsi in bande,come i lupi nelle steppe del nord, per difendere il privilegiatoindividualismo. — Da ciò nasce l'aggregamentodegli individui in famiglie ed in tribù, anchepresso coloro cui non era già prima' consigliato damitezza di sangue e da istintiva sagacia.

Nelle tribù si trovano più nettamente delineati i contornidi una società. La verga del comando vuol essereconferita al più forte, od al più saggio[1]. Vi potràessere in ciò errore di scelta, non disparità d'intenzioni.Il vile o l'inetto non sarà mai il favorito. Per voleredei più quel comando può essere tolto all'uno, e reso[3]ad un altro, oppure conservato nell'istesso individuo,e perfino legato a' suoi discendenti. Il capo della tribùimpera; ma altri saggi gli stanno allato, e lo giovanodi consigli e d'opera. La gioventù apparecchia

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