L’ANTICA MADRE


ANTONIO BELTRAMELLI

L’ANTICA MADRE

ROCCA S. CASCIANO
LICINIO CAPPELLI, EDITORE


Proprietà Letteraria

Rocca San Casciano 1900, Stab. Tipografico Cappelli.


[3]

A Sem Benelli

Una goccia cade dal cielo nel mare e si disperdein silenzio, eppure ella rispecchiò le immagini dellecose vicine e lontane.

Ora, questa goccia, va verso l’ultimo mare; altredopo lei ne andranno così, finchè fatalmentetutta la mia forza non precipiti alla morte.

Io so forse che tutto ciò sarà superiore al miovolere, ma non importa: l’approvazione tua ed iltuo affetto sono con me.

Vi fu un tramonto in cui tu, con calmo sapere,indicasti una gran via di lavoro, da quell’ora civotammo all’idea; sia pure con noi tutto il male,nulla ci distorrà dal compirla.

Pongo il tuo nome qui; io sono come un fanciulloche teme la tenebra e ricerca la mano delfratello. Cos’è, Sem, a volte il nostro orgoglio?Vogliamoci bene, così serenamente guarderemoperdersi quest’atomo verso l’ultimo mare dellamorte.

[5]

LA MADRE(PREFAZIONE)

Nella terra ove io vissi, che mi nutrì fanciulloe che dette agli antenati miei il frutto delle glebech’essi con le loro forti mani smossero e resero attealla fecondazione, ha la mente mia trovato, per osservazionecontinua, l’avvio a quell’arte alla qualeogni mia facoltà fu votata con amore inesausto. Quellaterra sempre, all’occhio dell’insaziabile amante, si presentònuova e maravigliosa, ricca di vergini bellezze,strana e paurosa, raccolta e soave; ella ebbe la molteplicevita che porta lo spirito alla gran sintesi dellecose; ella ingenuamente mi mostrò, come per darnuova esca al mio essere insaziabile, le sue miseriee le sue ricchezze, fu mia in tutte le ore e volle farmisapiente. Per questo l’amai e la benedico ora.

Qui alla buona Terra degli antenati miei mi prostrocome un semplice devoto delle grandi cose.

Io vissi fanciullo, quasi incosciente della vita, nonche nella mia anima ignara fosse un silenzio perennee la mia mente non avesse vivacità d’intelletto,ma fin d’allora io era come schiavo di un’anima[6]la quale si dipartiva dalle cose per avvincermi in istranesensazioni che ancora confusamente ricordo.

Vissi nello stupore come un pellegrino giunto aduna terra promessa che trova, ne’ suoi incantamenti,superiore ad ogni immagine, per quanto vividamentecreata da un fanatismo religioso; la buona madre nonvoleva sciogliermi da sè, ella vedeva il suo fanciulloprostrarsi religiosamente a’ suoi aspetti e lo avvincevasempre più.

La prima memoria chiara ch’io mi abbia dellavita è l’aspetto di un tramonto.

Ricordo il viso pallido del nonno, un viso di tristezzae di pensiero, egli mi accompagnava. Non sodove, nè quando questo avvenne, il tempo non lo sapreiprecisare, certo l’anima mia era bambina. Andavamoda lung’ora, spesse volte il buon vecchio sidimenticava di me, io lo seguiva con fatica, correndoquasi, attaccato con le piccole mani al lembo delsuo pastrano.

...

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