LIRICHE
DI
GIUSEPPE MONTANELLI
Firenze
CO' TIPI DELLA GALILEIANA
1837
al mio dolce amico
GIOVANNI BERTOLLI
di pisa
tolto sul fiore della vita
alla italia alle lettere
questi miei versi
consacro
O GIOVINE ADORNO D'OGNI ELETTA VIRTÙ
CHE DEI FILOSOFICI E POETICI STUDI
CULTORE ARDENTISSIMO
GRANDE SPERANZA DI TE SUSCITASTI
E NELLA ELVIRA TUA FESTI APERTO
QUANTO DI MELANCONICO E DI LEGGIADRO
ALLETTASSI NEL CUORE
QUESTO TARDO
MA SINCERO TESTIMONIO DI AFFETTO
IO DEPONGO SUL TUO SEPOLCRO
BAGNATO DALLA LACRIMA
DI QUANTI HANNO
INTELLETTO DI AMORE.
[5]
Alta è la tenebra,
Torbido è il cielo,
L'aria è di gelo.
Sui figli l'aquila
L'ali distende,
Ma quella misera
Con che difende
Il pargoletto
Che accoglie al petto?
Sopra le soglie
D'un tempio assidesi;
E il rigido aere
Or col respiro
Or colla mano
Gli tempra — invano!
[6]
«Qual se m'avesse maledetta Iddio
«La gente mi scacciò!
«Crudeli! supplicando il labbro mio
«Che mai vi domandò?
«Un ricovero a questo sventurato
«Che il suo destin non sà;
«Lo vedeste dal gelo assiderato,
«E non trovò pietà!
«Sol, che avvivi nel mattino
«Il più languido tra i fior,
«Sul mio povero bambino
«Spargi un raggio animator.
Prima che spunti il sole
L'aere è più crudo: e l'infelice mira
Pietosamente senza moto il figlio
Che qual reciso giglio
Piega il capo sul petto, e non respira.
[7]
Se mai di quel delubro un dì le soglie
Varchi il mio stanco frale, ed il riposo
Della tomba colà vegliato aspetti,
Forse anche allor sarà limpido il cielo.
Olezzante la terra, e rallegrato
L'aere dai canti. — Il viator solingo
Tra i cipressi vedrà splender la face
Alla mia bara accesa; e quando il sole
Schiari la terra scenderò nel fondo
Della scavata fossa. — O primo raggio
Che rider fai la valle, il monte, il fiume
D'un riso che somiglia all'innocenza,
Sulla gelida mia fronte ti posa!....
E già la matutina aura vivace
Svegliò il languido fior; già