Edmondo De AMICIS
RICORDI
d'INFANZIA
e di SCUOLA
SEGUÌTI DA
BAMBOLE E MARIONETTE — GENTE MINIMA
PICCOLI STUDENTI — ADOLESCENTI
DUE DI SPADE E DUE DI CUORI
MILANO
FRATELLI TREVES, EDITORI
1913
—
Quattordicesimo migliaio.
Proprietà letteraria ed artistica.
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Tip. Fratelli Treves.
Al dottore ANGELO BOCCA
Sindaco di Cuneo
CARO AMICO DEI MIEI PRIMI ANNI
INSEPARABILE NELL'ANIMO MIO
DALLA MEMORIA DELLA CITTÀ ILLUSTRE E BELLA
A CUI MI LEGA AMORE E REVERENZA
DI FIGLIO.
[1]
[3]
La traccia più remota ch'io trovi in me dellamia coscienza è quella d'un giorno che stavogiocando sopra un mucchio di sabbia con unmio fratellino, maggiore di me di due anni, ilquale morì quand'io n'avevo quattro, non lasciandomineppure una vaga reminiscenza delsuo viso. In che maniera mi sia rimasta l'immaginedi lui in quel punto, e non l'ombra d'unricordo di quanto avvenne in casa mia alla suamorte, che avrebbe dovuto lasciarmi un'impressioneprofonda, è uno di quei tanti misteri dellamemoria, che tenta invano il nostro pensiero.E non è meno misteriosa per me la certezzaassoluta che ebbi sempre, che quella larva concui giocavo quel giorno era mio fratello, quantunquenon abbia nessuna ragione d'essernecerto. A me pare che la mia esistenza sia incominciatain quel momento. Ma dopo di questoricomincian le tenebre, e non ritrovo più il lumed'una ricordanza che molto tempo di poi: quellod'avere una volta, scendendo la scala di casa,[4]contato i miei anni, che eran cinque, sulla puntadelle dita, e d'aver pensato che mi sarei potutochiamar grande quando per contar la mia etàmi fossi dovuto servire anche dell'altra mano.D'allora in poi gli avvenimenti di cui mi rammento,benchè separati ancora da molti spazioscuri, come i fuochi notturni dei pastori suimonti, sono chiari nella mia memoria comequelli dei periodi più recenti della mia vita.
*
Mio padre, genovese, era banchiere regio deisali e tabacchi in una piccola città del Piemonte,che è per il sito e per i dintorni una delle piùbelle d'Italia: posta sull'ultimo lembo d'un altipiano,che si protende a punta e sovrasta alconfluente d'un fiume e d'un torrente, i qualila cingono come d'un abbraccio; e di là dallerive si stende, ascendendo ad anfiteatro, unacampagna floridissima, tutta macchie e vigneti,coronata dalle Alpi imminenti. Tutti i ricordidell'infanzia mi si disegnano alla mente sul verdevivo di quella campagna, sull'azzurro chiaro diquelle acque, sulla neve luminosa di quelle altemontagne. Abitavamo in una casa spaziosa, cheguardava da una parte sul fiume, e aveva aterreno l'ufficio e i magazzini, e davanti ungiardino, un orto, due grandi pergolati