PRINCIPESSA DI BELGIOJOSO
LA VITA INTIMA
E LA VITA NOMADE
IN ORIENTE
FACCHI — Editore — MILANO
18 — VIA DURINI — 18
Proprietà Letteraria dell'Editore FACCHI
Stab. Tipo-Lit. FED. SACCHETTI & C. — Milano, Via Zecca Vecchia, 7
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ALLA CARA MEMORIA
DELLA
Marchesa MARIA TROTTI-BENTIVOGLIO
BARBIANO di BELGIOJOSO
COMPAGNA ALLA MADRE IN QUESTO VIAGGIO D'ORIENTE
TESTIMONE E PARTECIPE
DEI SUOI PATRIOTTICI ARDIMENTI
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Chiuso nella sua maschera impassibile e sibillina,l'emiro Feisal risaltava come il più esoticonella folla multicolore dei delegati convenuti daogni parte del mondo alla Conferenza pariginaper la pace. Lo spettatore riflessivo non potevatrattenersi dal considerare con inquietudine quellafigura enigmatica che simboleggiava, non solo letradizioni dell'Oriente, ma le speranze rinate delmondo arabo. Gli auspici non sono stati fallaci ele interrogazioni che venivano alle labbra affannosedei migliori conoscitori del Levante non hannoavuto ancora risposta, o piuttosto si sono moltiplicatee fatte più incalzanti. È così poco noto l'animodei Mussulmani, che pur vivono sulle spondedel nostro stesso mare! Pellegrini, commercianti,navigatori che dall'Europa si sono recati durantesecoli nei luoghi abitati o dominati dagli arabi sonorimasti quasi sempre fuor della soglia della casaretta dalle leggi del Corano. Ma l'uomo che ci èignoto nella sua vita intima ci rimarrà stranieropur nel moltiplicarsi delle nostre relazioni esterioricon lui. Se gli italiani si propongono giustamente[8]in quest'ora torbida di ritornare nel Levante inatteggiamento amichevole, offrendo a quelle popolazioniil mezzo di collaborare con loro nelle artidella pace, occorre che si sforzino di conoscere isentimenti e le abitudini mentali, il tenore di vitadi questi ambiti cooperatori. Frughino dunque trai lor vecchi libri per cavar dalla polvere le relazionidei loro avi veneziani e genovesi che pur sepperofarsi comprendere dagli infedeli dell'altrasponda. Oggi intanto possono prendere in manoqueste semplici e schiette narrazioni di un viaggio,anzi di un soggiorno che fece nell'Asia Minoree nella Siria una gentildonna milanese, fuggita laggiùnel 1849 all'indomani della caduta della Repubblicaromana.
Nel Levante la principessa Cristina di Belgiojosorecava un viso non meno pallido ed uno sguardonon meno fermo di quelli che turbano l'osservatoreoccidentale nel considerare lo sceriffo arabo.Nella Parigi fastosa ed intelligente del primoromanticismo, la bella milanese passò bene spessocome una sfinge, irritante nel suo mistero. Un passatostorico gravava sulle sue esili spalle, che sapevanoreggerlo colla maggiore saldezza. Nata aMilano il 28 giugno 1808 dal marchese GerolamoTrivulzio e dalla marchesa Vittoria Gherardini,respirò fin dall'infanzia, nonostante le scosse recentidella rivoluzione e dell'invasione francese,quell'aura di grandez BU KİTABI OKUMAK İÇİN ÜYE OLUN VEYA GİRİŞ YAPIN!
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