VOLUME SECONDO
PENSIERO ED AZIONE.
CASA EDITRICE SONZOGNO—MILANO
VIA PASQUIROLO, 14.
PROPRIETÀ LETTERARIA
Milano.—STAB. GRAFICO MATARELLI. Via Passarella, 13-15.
Come abbiamo accennato nella prefazione al vol. I, riassumiamo quila vita politica e i fatti salienti dell'apostolato di G. Mazzini dal 1853al dì della sua morte, a complemento delle note autobiografiche nellostesso primo volume raccolte ed a commento degli scritti politici edeconomici in questo contenuti.
De' concetti filosofici del Mazzini, de' suoi pensamenti intorno all'arte,non che della sua vita privata, parleremo nelle prefazioni aivolumi Filosofia, Letteratura, Epistolario, man mano che verrannopubblicati.
E se i brevi e rapidi cenni, che le proporzioni della presente edizioneci consentono, son troppo inferiori al soggetto e non danno cheuna pallida idea dell'azione indefessa, magnanima del grande Italiano,nella cui formula Dio e il Popolo è la fede dell'avvenire, nondimenocrediamo che possano bastare per mostrare ai lettori come quella fedesi esplicò nel suo pensiero; come il Dio ch'egli portava in petto, talismanocontro ogni debolezza, ogni vigliaccheria, nulla avesse di comunecogli Dei invocati a giustificazione d'ogni nequizia, d'ogni reazione.Come quel Dio inspirò e sollevò in alto colui che con lo sguardo fissonel progresso dell'umanità ne interrogò la legge.
Chi desidera più particolareggiate e copiose notizie su questo importanteperiodo dell'apostolato mazziniano, consulti i proemi premessi dalSaffi agli ultimi nove volumi delle opere complete, e gli scritti contemporanei,fra i quali citiamo a titolo d'onore quelli della signoraJ. W. Mario e dell'Anelli, a cui abbiamo largamente attinto.
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Quando la Russia nel 1853 manifestò l'intenzione di risolvere la questioned'Oriente a modo suo, pigliandosi Costantinopoli, l'Inghilterra,risoluta di attraversarne i disegni, iniziò le trattative per un'alleanzacon la Francia in difesa dell'Impero Turco, facendo conto eziandio sulconcorso dell'Austria. E il degenere nipote di Napoleone Bonaparte dibuon grado accoglieva quelle proposte, nella speranza di acquistare popolaritàin Francia col prestigio della gloria militare, e predominiomorale in Europa.
Il Mazzini vide quel disegno funesto alla causa della libertà, e specialmenteall'Italia coll'accrescer potenza alla nemica Austria[1], epubblicò varî scritti indirizzati alla nazione inglese, nei quali indicaval'onta d'un'alleanza con l'uomo del 2 dicembre, l'errore massimo diporre fede nell'Austria, e la necessità di non trasfondere sangue nuovonelle vene di uno Stato che rappresentava il dispotismo, la ferocia,l'immobilità. Affermava essere invece degno della libera Inghilterra ilfare appello, in nome del santo principio della nazionalità, alla Polonia,[6]alla Germania, all'Ungheria, all'Italia e a tutti gli elementi rumeni,serbi, bulgari, albanesi, per sottrarli all'influenza russa ed inalzareintorno all'Impero moscovita una barriera vivente di giovani nazioniassociate[2].
Ma sebbene queste idee del Mazzini fossero divise dai più eminentiuomini di stato inglesi, come Gla