LE SEDUZIONI
LE VERGINI FOLLI


AMALIA GUGLIELMINETTI

LE SEDUZIONI

LE VERGINI FOLLI

Con prefazione di G. A. BORGESE

18º MIGLIAIO

TORINO-GENOVA
S. LATTES & C., Editori


Proprietà letteraria

Torino — Tipografia Vincenzo Bona (13881).


[v]

UNA POETESSA

Saffo dalle chiome di viola. Chi se l'immaginarediviva? I secoli l'hanno circonfusa in una nebbialeggendaria di ardente impurità. Immaginate dunqueil suo spirito riemerso dall'onda Egea, trasmigratoverso un'ansimante metropoli moderna, vestito un'altravolta di membra giovanili e di panni che non ondeggianointorno al libero corpo, come il peplo dellafanciulla greca, ma lo stringono dentro una morbidaguaina, come la moda di Parigi comanda. Nonpasseggia, circondata di alunne e coronata di fiori,sul margine delle rupi ascoltando il singulto delmare, ma solitaria e frettolosa, sepolta nell'ombradell'immenso cappello piumato, sguscia nel trambustocrepuscolare della città rosseggiante sotto le lampadeappena accese, prestando orecchio al confuso romoriodelle cupidigie che si risvegliano nell'ombra. Brutta,come Giacomo Leopardi la pensò, ed amorosa dellamorte perchè respinta da un crudele Faone? No.Leopardi cercava ingenerosamente, per consolarsi,una compagna della sua miseria. Se gli occhi foschi[vi]e profondi di Saffo rediviva sogguardano dalle palpebrereclini, tutta la figura s'accende in un improvvisolampo di bellezza. Ma, se in fantasia l'accecate,se per un momento la considerate come una statuadiserta dalla luce della sua passione e del suo dolore,ecco vi sorprende in quella femminilità non so chedi troppo rude e mascolino ed aspro. Forse troppolarghe e potenti le mascelle, forse troppo secca e dirittala sagoma dall'occipite al tallone e troppo lunghele dita ed un po' roca, come per un fremito perenne,la voce. Bella, ma di una bellezza aspra e funesta;immagine di nemica formidabile sebbene inerme, chesoffre ella medesima della sua ostile solitudine, mapur non sa piegarsi, e non vuole, ad amare comegli uomini vogliono essere amati. Abbandonandosi,minaccia; abbracciando, respinge. Ha un sorriso difelicità che sembra ghigno di scherno; se promettela fedeltà la sua promessa trema sulle labbra conla febbrile vibrazione della colpa. Non nasconde unostiletto nella manica sinistra? E Faone non l'ama,quantunque ella lo cerchi con smisurato ardore. Hapaura. Non dello stiletto, ma dell'ardore con cui ladonna l'ama. Preferisce le facili galanterie o i sonnolentivincoli matrimoniali a questo vortice di fiamma,ove l'anima sua s'incenerirebbe. Passa oltre, desiderandoe tremando. E passa oltre anche Saffo, nonper osare il salto suicida dalla rupe di Leucade, maper cantare, irridendo, un canto di selvaggia sfida edi crudele impudicizia.

[vii]

Io non so, nè credo che a questa immaginazionecorrisponda la persona di Amalia Guglielminetti.Io parlo della sua poesia. In una incredibile concentrazionefantastica, questa fanciulla ha vissuto lavita della peggiore femmina moderna; amante, attrice,adultera, cortigiana. Essa ha letto,

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