L’ITALIA NEL 1898


N. COLAJANNI

L’ITALIA NEL 1898

(TUMULTI E REAZIONE)

Il quarantotto italiano, compiutopoi nel ’60, non fu neppure politico, fustrettamente nazionale e meschinamenteunitario e dinastico. L’Italiaattende ancora il suo quarantotto politico,che le dia le condizioni essenziali dellavita moderna, e permetta di studiare ilpasso sulla via già percorsa dalle nazionisorelle.

FILIPPO TURATI

MILANO
SOCIETÀ EDITRICE LOMBARDA
Corso Venezia, 13

[1]

A CHI LEGGE

Il lettore intelligente sa che non è cosa facilescrivere la storia contemporanea e dire tuttaquanta la verità, o quella, che, in buona fede,tale si crede. Non si può dirla specialmente quandoessa può procurare molestie e persecuzioni agliattori o ai testimoni; quando si può sospettare,che impedimenti verrebbero posti alla circolazionedi un libro, che si proponesse di farla nota tuttaintera.

Questa avvertenza serve per coloro, che mihanno somministrati elementi preziosi sui fatti diMilano e che non li vedranno in queste pagineriprodotti, non ostante che essi si siano dichiaratipronti a sostenere la esattezza delle loro informazionianche nei Tribunali.

La prudenza che mi ha suggerito di ometterlinon ha spiegato la sua azione nello interesse mio[2]personale; ma in quello del libro, che potrà compiereopera utile correggendo errori e pregiudizi,che hanno falsato la pubblica opinione. Il libromira sopratutto a far breccia in quella che loZerboglio ha chiamato la reazione onesta e checostituisce la forza maggiore dei politici partigianie disonesti.

Così è: nella massa degli avversari del socialismoe della democrazia in genere, in Italia e inquesto quarto d’ora, per deficienza di cultura e diconoscenza degli uomini e delle cose, la grande maggioranzaè composta di persone che, con tutta sincerità,credono che la reazione presente sia stataprovocata dalle colpe e dagli errori dei socialistie dei democratici di ogni gradazione; e che essasia necessaria per salvare lo Stato e la società.

Questo libro si rivolge alla reazione onestanella speranza di richiamarla alla realtà e di ricondurlasopra la retta via. Vi riuscirà? Loignoro; per riuscire, però, ho messo ogni studio — anzisi dirà che sono stato esagerato in questostudio — per esporre i fatti quali li presentaronoi giornali conservatori o reazionari — Corrieredella Sera, Perseveranza, ecc., di Milano; Nazionedi Firenze, Corriere e Mattino di Napoli, ecc., ecc.,e il periodico I Tribunali di Milano, che pubblicòi resoconti stenografici dei processi svoltisi innanziai Tribunali di guerra della stessa Milano col visto[3]del Regio Commissario straordinario GeneraleBava-Beccaris. In quanto ai giudizî sulle causeprossime, che generarono i fatti, del pari, ho messola massima cura nel presentarne una specie diantologia ri

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