FEDERICO LENNOIS


FRANCESCO MASTRIANI
PARTE PRIMA
ROMANZI


FRANCESCO MASTRIANI

FEDERICO LENNOIS

ROMANZO

V

Seguito del Romanzo

IL MIO CADAVERE

NAPOLI
STAB. TIP. CAV. GENNARO SALVATI
(Casa Editrice)
Maddalenella degli Spagnoli, 19


Proprietà letteraria, dell’editore Cav. Gennaro Salvati acquistatacon rogito per notar Tucci.


[5]

Parte Prima

I.AUTEUIL

Due creature, al pari gentili, al pari avvenenti, vestite con lastudiata semplicità de’ villeggianti parigini, erano sedute all’ombrad’un gran tiglio, in un amenissimo parco, nelle circostanzed’Auteuil, presso Parigi.

Queste due creature, di cui la mano dell’una riposava mollementein quella dell’altra, erano fratello e sorella, Augusto e Isalina d’Orbeil.

Comechè belli entrambi, i loro volti nondimeno erano al tutto differentinel carattere e nell’espressione. Quello di Augusto, giovine di 24anni all’incirca, era una copia perfetta di tutt’i belli e insipidi volti inglesi:lungo, biondo, spelato, occhi cerulei, naso affilato, fronte spaziosae intelligente. Di botto si scorgea nelle sembianze di questo giovine unaplacidezza di temperamento, non soggetto ad alterarsi che nel caso di offeseal suo infiammabile amor proprio: poco loquace, poco espansivo,il più lieve dolore fisico spremea lagrime da quel debil corpo, cui la piùdelicata e gentilesca educazione avea renduto vie più molle e insofferente.Il cuore di Augusto benchè rigonfio di alterigia, era proclive ad ogni gentilsentimento; ma la sua fibra non reggeva alla vista de’ mali e delle miserieumane: egli torceva con disgusto il guardo dagli accattoni e da’ mendicidi strada, e non comprendea la vita senza gli agi e le ricchezze. Augustoera di quegli uomini pei quali la miseria è sempre un delitto, qualsivogliane sia la cagione. Un sentimento peraltro era da lui onorato insommo grado, l’amicizia, incapace di grandi e bollenti passioni, egli eraparimente incapace di mire basse e di volgari interessi; nobile per nascimento,per istinto, per tempera d’animo e di corpo, il fratello d’Isalinaera amico sincero e cordiale, perocchè nimico di ogni interessata simulazione.

Isalina, cui diciotto anni appena innostravano il volto di vaghe rose,era una bellezza interamente francese; ogni suo movimento era una grazia;[6]ogni sua parola una rivelazione del gusto più fino e del sentimentopiù nobile. Amante riamata del più vago ed elegante giovine di Parigi,ella sarebbe stata felice se il suo amante non si fosse trovato da oltre unanno fuori della Francia. Ella sapea che ogni giorno era un novello cumulodi piaceri; e a diciotto anni la vita si slancia con ardore nel campodell’avvenire; ne divora col pensiero le ardenti emozioni; l’immaginazioneè sì ricca; l’anima è sì riboccante di affetti! A diciotto anni si amatutto; si amano i fiori del campo, i colori dei tramonto, le nugolette passeggieri,si amano il riso e le lagrime. Isalina era l’idolo della sua famiglia,de’ suoi amici, ed in particolar modo del fratel suo; il quale l’am

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