ISTORIA CIVILE
DEL
REGNO DI NAPOLI
DI
PIETRO GIANNONE
VOLUME PRIMO
MILANO
PER NICOLÒ BETTONI
M.DCCC.XXI
[v]
AL POTENTISSIMO E FELICISSIMO
PRINCIPE
CARLO VI IL GRANDE
DA DIO CORONATO IMPERADORE DE' ROMANI
RE DI GERMANIA, DELLE SPAGNE, DI NAPOLI, D'UNGHERIA
DI BOEMIA, DI SICILIA, EC.
Avventurosa, e non men di queste Provincefortunata deggio reputar io l'Istoria Civiledel Regno di Napoli, che ora umilmente,e coll'animo, il più ch'io possa, riverente e divotoalla Cesarea e Cattolica Maestà Vostrapresento; non sol tanto per aver ella la sorted'uscire alla luce del Mondo sotto un Principenon meno eccelso e poderoso, che magnanimoe benigno; e di così rara e maravigliosa bontà,ch'essendo le sue grandezze maggiori della fama,non isdegna di prender in grado le piùbasse ed umili cose, allorchè da ossequiosamano se gli porgono in dono; ma ancora peresser venuta a terminarsi ne' vostri innumerabilie segnalati beneficj, de' quali avete colmoquesto Regno, e nelle vostre sublimi e gloriose[vi]azioni, di cui avete riempiuto il Mondo tutto;onde la beneficenza, e la fama di tutti gli altriPrincipi, che lo dominarono, di gran lungasopravanzando, lo splendore stesso de' vostriAugusti Antecessori avete certamente oscurato.
Se mai, per effetto di vostra natural cortesia,tra la moltitudine delle occupazioni gravissime,che nel governamento di sì numeroseProvince, ed ampj Regni, onde il vostro grandeImperio si compone, tengono debitamente la divinavostra mente occupata, dall'altezza delsupremo grado delle mondane cose, dove nonmen per retaggio de' vostri Maggiori, che pervostri meriti e virtù siete elevato, degnerà laMaestà Vostra abbassar l'occhio a riguardareciò, che 'n questa Istoria si narra, per lo corsodi presso a quindici secoli; potrà quindi chiaramentecomprendere, non pur questo suo fedelissimoRegno, per dignità e per grandezza,non cedere a quanti ora ubbidiscono al suogran nome; ma, che sotto tanti e sì varj Principidi nazioni diverse, onde e' fu dominato,dopo tanti, e sì varj cambiamenti del suo governocivile, veduto mai non fu nella più altaventura, ed in tanta tranquillità e splendore,come ora, che riposa sotto il di Lei giusto eclementissimo dominio.
Nello scadimento del Romano Impero, sottoquegli ultimi Cesari, fu da straniere nazioni[vii]miseramente combattuto ed afflitto. I Longobardi,pugnando co' Greci e co' Normanni, esovente tra lor medesimi, il renderon teatromiserabile di guerre e di rapine. Gli Svevi l'avrebboncertamente rilevato, se non fosse lorconvenuto, quasi sempre colle armi in mano,dalle altrui intraprese coprirlo e difenderlo.Gli Angioini, che dal favore de' Romani Ponteficine riconobbero l'acquisto, il posero inmille soggezioni e servitù; e dopo la mortedell'inclito Re Roberto, essendo caduto sottola dominazione di femmine, e tra le competenzedi più Reali di quella stirpe, da più parti combattuto,streme miserie ebbe a sofferire. BU KİTABI OKUMAK İÇİN ÜYE OLUN VEYA GİRİŞ YAPIN!
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