SCRITTI EDITI E POSTUMI


SCRITTI

EDITI  E  POSTUMI

DI

CARLO BINI

LUGANO
TIPOGRAFIA DELLA SVIZZERA ITALIANA

1849.

[5]

Poichè la carità del natio loco

Mi strinse, raunai le fronde sparte

Dante.

[7]

AI GIOVANI

Erkenne erst, mein Sohn, was er geleistet hat,

Und dann erkenne, was er leisten wollte.

Goethe.

Gli scritti in parte editi, in parte inediti, raccoltiin questo volume, sono l'unico indizio ch'oggi ciavanzi d'una santa anima che passò, alla quale Dioaveva largito tanto tesoro d'amore da benedirneun'intera generazione, e che gli uomini e i tempicostrinsero a riconcentrarsi in sè stessa: sono il profumod'un fiore calpesto da molti, inavvertito daipiù, al quale mancarono l'aria e il sole, pur nondimenosacro e bello di divina bellezza a quantiadorano nella povera modesta rosa dell'Alpi un simbolodi poesia, e dell'eterna vita che Dio diffonde,a conforto e promessa, anche fra i geli dell'inerziae le nevi dello scetticismo.

E l'inerzia e lo scetticismo dei più fra' contemporaneiavvelenarono di sospetti mortali, e di doloritanto più gravi quanto più solitari, l'anima e la[8]vita di Carlo Bini, e condannarono le facoltà di unintelletto nato potente a non rivelarsi se non pergetti brevi e spezzati; note d'una melodia, che, asvolgersi ricca com'era, domandava la terza, e nonl'ebbe. Io qui non parlo di scetticismo religioso:parlo dello scetticismo letterario sociale, conseguenzaquasi sempre del primo, che ha esiliato tra noi comeper ogni dove la poesia in un angolo del creato,e l'ammira a patto che non n'esca a diffondersisulla vita; che ha impiantato sul dualismo dell'epocain oggi morente il dualismo della pratica edella teoria; che applaude sorridendo, come a giuocodi ginnastica intellettuale o a visioni di anime illuse,all'adorazione dell'Ideale, alla religione del sacrificio,dell'aspirazione, dell'entusiasmo, al culto attivo,incessante, dei forti pensieri, dell'immense speranzee dell'avvenire: dello scetticismo che giudicafreddamente com'opera d'arte l'espressione scrittacol vivo sangue del core d'un dolore profondamentesentito, d'un desiderio ch'è forse il segreto di tuttauna vita: dello scetticismo che, per cancellare nelPoeta l'uomo, ha inventato in questi ultimi anni l'artista.E dico che questo scetticismo, oggi ancoraprevalente in Italia, condannò Carlo Bini al silenzio.L'anima sua pura, vergine d'ogni ambizione, ritrosaalla lode fino a sdegnarsene, abborriva dall'idea delletterato di professione. L'Arte gli pareva, ed è, l'espressioneper simboli del Pensiero d'un'Epoca, chesi fa legislazione nella Politica, ragione nella Filosofia,sintesi e fede nella Religione: per lui lo Scrittore,[9]il Poeta, era, com'è per noi, l'apostolo, il sacerdotedi quel pen

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