FRAMMENTI
LETTERARI E FILOSOFICI


LEONARDO DA VINCI


LEONARDO DA VINCI.

FRAMMENTI
LETTERARI E FILOSOFICI

TRASCELTI
DAL
Dr. EDMONDO SOLMI.

FAVOLE — ALLEGORIE
PENSIERI — PAESI — FIGURE — PROFEZIE
FACEZIE.

FIRENZE,
G. BARBÈRA, EDITORE.

1908.

FIRENZE, 549-1907-8. — Tipografia BarbèraAlfani e Venturi proprietari.

Proprietà letteraria.

[v]

PREFAZIONE.

I.

O Lionardo, perchè tanto penate?

Codice Atlantico, f. 71 r.

La biografia di Leonardo, nelle suelinee essenziali, è la storia del nascere,dell’accrescere, dell’ingigantirsi e dell’espandersidi un amore intellettualeverso la natura, intento a riprodurne leforme e a conoscerne le leggi. Questoamore, nato in un’umile casa di Anchianopoco dopo il 1452, si allarga con un progressivosvolgersi ad abbracciare la naturanell’infinità dello spazio, del tempoe delle forme.

[vi]

Il primo ricordo, che il Vinci ci serbanei manoscritti, tra i frammenti che risguardanola sua fanciullezza, sembra quasiuna profezia: Nella prima ricordazionedella mia infanzia, scrive egli rievocandouna giovanile visione, e’ mi parea che, essendoio in culla, che un nibbio venisse ame, e mi aprisse la bocca colla sua coda, emolte volte mi percotesse con tal coda dentroalle labbra. (C. A., 161 r.) Una tradizioneellenica narra, che le api annunziaronoal mondo in Demostene il più dolcee squisito oratore politico; il nibbio nonsembra qui preannunziare il più alto elimpido descrittore della natura? Leonardostesso è compreso da questo superstiziosodubbio: la vita sua deve esserel’adempimento dell’arduo compito di palesareagli uomini i segreti naturali. Eglisegna, accanto alle linee precedenti, questaespressione rivelatrice: par che siamio destino.

All’aprirsi della sua vita d’artista,attorno al 1472, lo studio del Vinci è dirisuscitare nella propria fantasia la figura[vii]delle cose esterne, «andare co’ la imaginativaripetendo li lineamenti superfizialidelle forme» (Ash. I, 26 r.); e, comela sua mente, il piccolo libro di note, cheporta sempre seco, è pieno di profili divisi soavi e mostruosi, di disegni d’animalie di piante, di roccie e di monti.(C. A., 27 r.) Questo studio, da prima subordinatoalla pratica, si cambia a pocoa poco in un desiderio, indipendente daogni applicazione concreta, di comprendereil meccanismo dei fenomeni naturali,nei suoi processi e nelle sue leggi: l’artedella pittura diventa «una sottile invenzione,la quale con filosofica e sottile speculazioneconsidera tutte le qualità delleforme» (Ash. I, 20 r.); e il piccolo libro

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