ANGIOLA MARIA


Angiola Maria

ANGIOLA MARIA

STORIA DOMESTICA

DI

GIULIO CARCANO

TERZA EDIZIONE, COLL'AGGIUNTA INEDITA
DEL

MANOSCRITTO DEL VICECURATO

MILANO
PER L'EDITORE PIETRO MANZONI LIBRAIO
MDCCCXLV.


TIP. GUGLIELMINI.


ANGIOLA MARIA

[1]

A CORINNA

[3]

O spirito gentile,

Che nel silenzio a visitarmi scendi;

E a un angelo simile

La più ascosa del cor favella intendi:

Dimmi, qual luce è questa

Che splende alla deserta anima mia?

E qual memoria desta

L'amica del pensier malinconia?

Luce è d'amor, che move

Dall'ignota virtù de la bellezza;

Malinconia, che piove

La segreta del pianto alma dolcezza! —

[4]

In tempo lieto io vidi

La tua sembianza, e ancor mi sei presente;

E ancora mi sorridi,

E all'arcano tuo raggio arde la mente.

La tua fronte serena

È quasi all'alma trasparente velo;

E l'occhio che balena

Par che dica alla terra: Io son del cielo!

Diva solinga e pura,

Questi adunque ti sacro umili fiori;

Prole di zolla oscura,

Da te cercan la vita ed i colori.

Li colsi sull'aurora,

Nè perduta avran forse ogni fragranza;

V'è una lagrima ancora:

È la lagrima pia della speranza!

Marzo, 1839.

[5]

LIBRO PRIMO.

1. Con due ale sollevasi l'uomo da terra,cioè con la semplicità e con la purità: semplicitàdev'essere nell'intenzione, puritànell'affezione. — Non è creatura così piccolae vile che non rappresenti la divina bontà.

2. Il cuor puro trapassa il cielo e l'inferno.

Tommaso da Kempis.

[7]

Non è poesia senza verità e senza virtù. Se la Musanon veste il semplice manto della Ver

...

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